La morte di Berlinguer. Sindacati e politica ricordano l'ex ministro
L'ex ministro della Pubblica istruzione, Luigi Berlinguer
Mondo della scuola, sindacati e politica rendono omaggio all’ex ministro della Pubblica Istruzione Luigi Berlinguer scomparso giovedì, un uomo che, pur essendo di sinistra, è stato capace di sintetizzare e valorizzare nella sua riforma dell’autonomia scolastica tutte le esigenze educative presenti nel Paese.
Il presidente Anp (Associazione nazionale presidi), Antonello Giannelli ha dichiarato: «Abbiamo condiviso con lui ideali e battaglie riformistiche, intraprese nell’esclusivo interesse di alunni e studenti: la centralità dello studente, i suoi bisogni e le aspettative hanno guidato le sue azioni. A lui dobbiamo anche l’introduzione, nel 1998, dello Statuto degli studenti». «Luigi Berlinguer è stato una voce autorevole alzatasi a difesa della libertà di scelta in campo educativo, dato sancito dalla carta costituzionale» ha detto Giampiero Redaelli, presidente della Federazione Italiana Scuole Materne (Fism). «Affermando con tenacia la sua tesi per la quale l’insegnamento è pubblico – ha proseguito Redaelli – ma può essere somministrato da scuole pubbliche, private, religiose, aconfessionali, in una sana gara a chi insegna meglio, consapevole dell’anacronistica contrapposizione statale e non statale, e della necessità di sgravi economici per le paritarie fu l’artefice della legge 62/2000, purtroppo ancora in parte inattuata». «Da sempre vicino alle battaglie e partecipe di tante nostre iniziative, ci mancherà per la sua intelligenza e la competenza sempre messe al servizio del mondo dell’istruzione e della conoscenza» ha ricordato Gianna Fracassi, segretaria generale Flc Cgil. «Con la sua propensione al dialogo, dote fondamentale nel campo della scuola, ha lasciato un’impronta significativa»: così Paola Frassinetti (FdI), sottosegretario all’Istruzione e al Merito. «Aveva avviato riforme significative nel sistema scolastico e aveva per questo pagato un alto prezzo politico» ha sottolineato invece Letizia Moratti (FI) che è stata suo successore come ministro.
Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri (Pd), ha affidato ai social il suo ricordo dell’ex ministro: «Ho condiviso con lui l’impegno al Parlamento europeo, apprezzandone dedizione e passione non comune. Non dimenticheremo la sua preziosa eredità per la scuola e l’università». E anche suor Anna Monia Alfieri, cavaliere al merito della Repubblica italiana ed esperta di politiche scolastiche, ha voluto rendergli omaggio con un messaggio: «C’è chi vive l’impegno politico e istituzionale con passione e nella radicata convinzione di essere chiamato a un’alta responsabilità a favore dei cittadini tutti, elettori del partito al quale si appartiene o del fronte opposto. C’è chi vive la politica con garbo, con misura, nello studio, nella dialettica rispettosa. Ancora, c’è chi segue un’idea senza tramutarla in ideologia: Luigi Berlinguer è uno di questi. Uso il verbo al presente, perché credo che egli viva ora un’altra vita, più piena».
Anche la Fidae, che riunisce le scuole cattoliche, attraverso la presidente Virginia Kaladich, interviene per ricordare l’ex ministro: «È stato un innovatore che ebbe il coraggio di superare gli steccati ideologici presenti in tutto l’arco parlamentare, compresa la formazione politica da cui proveniva, per sancire un principio costituzionale e cioè la libertà di scelta educativa e la libertà di insegnamento da parte di istituti che, come quelli di stampo cattolico, erano già da prima che nascesse la Repubblica un punti di riferimento per la trasmissione del sapere, soprattutto in zone difficili e poco servite da altri servizi». Luigi Sepiacci, presidente dell’Associazione Nazionale degli Istituti Non Statali di Educazione e di Istruzione (Aninsei) afferma: «A lui la scuola non statale è grata per aver riempito un vuoto legislativo durato oltre 50 anni quando nel 2000 dette una prima risposta ai diritti e doveri della scuola paritaria, così come previsto dalla Costituzione».