Rapporto Epo. Italiani popolo di inventori: depositate 4.400 richieste di brevetti
Per fortuna restiamo un popolo di inventori. Nell’Italia che cresce sempre troppo poco in Europa, un motivo di consolazione continua a venire dalle graduatorie sui brevetti. Per il 4° anno consecutivo, dopo il calo avuto tra il 2011 e il 2014, nel 2018 le domande di brevetti presentate in Europa da parte di scienziati e innovatori italiani sono cresciute dello 0,9% rispetto all’anno prima, a quota 4.399 richieste. A dirlo sono le statistiche pubblicate oggi da European Patent Office (Epo), l’Ufficio europeo dei brevetti con sede a Monaco di Baviera, nel suo rapporto annuale. Con una quota al 2,5% delle richieste, l’Italia si piazza in decima posizione nella classifica per Paesi.
Ma è l’intera Europa a farsi valere: dopo la novità del 2017, quando per la prima volta nella storia era stata una società cinese, Huawei, a primeggiare, l’anno scorso in testa (con 2.493 richieste di brevetti) in testa è tornata la tedesca Siemens, che aveva abbandonato il primo posto dopo il 2011). Ora Huawei è seconda in classifica. Di seguito, le coreane Samsung e LG e la United Technologies americana. Nella “top ten” troviamo 4 società europee, 3 statunitensi, 2 coreane e una cinese. Nel complesso, Epo ha ricevuto 174.317 domande provenienti dall’Europa, un aumento del 4.6% sul 2017. Al tasso più basso degli ultimi 5 anni, le richieste cinesi sono aumentate solo dell’8,8%. Gli Stati Uniti sono rimasti il primo Paese per provenienza (25% delle richieste totali), seguiti da Germania, Giappone, Francia e Cina.
La Lombardia e Milano ai vertici.
La regione Lombardia rappresenta la tredicesima regione europea per richieste a Epo, con un lieve calo dell’1.5%. Ma guida sempre la classifica dei territori italiani col 32% di tutte le richieste, seguita da Emilia Romagna con il 17,1% (7% di crescita) e Veneto con il 13,5% (+2%). Queste tre regioni da sole contano per più del 60% di tutte le richieste italiane. Gli incrementi maggiori
sono stati registrati tuttavia in Abruzzo (+146%) e Puglia (+42%), nonostante si partisse da una base inferiore. Nella classifica per città, Milano svetta con il 20.1% di tutte le richieste, anticipando di gran lunga Torino (7.1%), Bologna e Roma. «Sono molto compiaciuto della conferma di una tendenza in crescita chiara e sostenibile dell’attivismo sui brevetti presente in Italia. Si tratta di una conseguenza dell’aumento degli investimenti in Ricerca & Sviluppo e del ruolo centrale dei brevetti nella protezione legale delle invenzioni>, dichiara il presidente di Epo, António Campinos.
Il primato dei trasporti.
Il settore dei trasporti (a cui sono ascrivibili numerose richieste provenienti dall’ambito dell’automotive) è diventato il primo in Italia, con 394 richieste e un +21% sul 2017. Si tratta dell’aumento maggiore in questo settore nel gruppo dei nove Paesi più grandi del mondo. Le società italiane, con il 4% di tutte le richieste relative ai trasporti, si posizionano terze dopo Germania e Francia.
Crescita decisa anche per ingegneria chimica e macchinari.
Forte incremento anche nei settori dell’ingegneria chimica (+37%) e dei macchinari elettrici, di apparato ed energia, dove molti brevetti sono stati richiesti nelle tecnologie delle energie pulite (+21%). Nonostante un calo del 2,7% nei “macchinari speciali” (che coprono varie tecnologie, dalle macchine agricole e alimentari alle stampanti in 3D), l’Italia mantiene anche in questo settore una quota del 4% di tutte le richieste ricevute da Epo.
G.D, Pirelli, Chiesi Farmaceutici le prime 3 società.
Con 54 richieste, l'emiliana G.D si è rivelata la società italiana più attiva nella richiesta di brevetti, seguita da Pirelli (51), Chiesi Farmaceutici (37), Campagnolo (36) e Telecom Italia (31). L’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) è rientrato nella “top ten” italiana nel 2018. E’ da notare, tuttavia, che società molto forti nei brevetti come Chh Industrial, STMicroelectronics e Fiat Chrysler non appaiono fra le italiane perché domiciliate nei Paesi Bassi.
Domanda elevata in tutta Europa.
La maggior parte dei Paesi europei ha aumentato il numero di richieste a Epo rispetto al 2017, a eccezione della Francia (-2.8%) e della Finlandia (-3.8%). Oltre all’Italia, le richieste sono salite nei Paesi Bassi (+1,1%), in Austria (+3.8%), Germania (+4.7%), Spagna (+6.3%), Svezia (+7.1%), Regno Unito (+7.8%), Svizzera (7.8%), Belgio (+9.7%), Danimarca (+14.4%).
Tecnologia medica al top.
I brevetti puntano molto sulla qualità della vita: fra i vari settori, la tecnologia medica rimane quello in cui è confluita la maggior parte delle richieste di brevetti a Epo (in crescita del 5% nel 2018), seguite una volta ancora dalla comunicazione digitale e dalla “computer technology”. Anche il comparto a più rapida crescita tra i primi dieci è stato quello delle scienze legate alla vita, con una crescita combinata di farmaceutico e biotecnologico del 13%.