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Rapporto Epo. Italiani popolo di inventori: depositate 4.400 richieste di brevetti

Eugenio Fatigante martedì 12 marzo 2019

Per fortuna restiamo un popolo di inventori. Nell’Italia che cresce sempre troppo poco in Europa, un motivo di consolazione continua a venire dalle graduatorie sui brevetti. Per il 4° anno consecutivo, dopo il calo avuto tra il 2011 e il 2014, nel 2018 le domande di brevetti presentate in Europa da parte di scienziati e innovatori italiani sono cresciute dello 0,9% rispetto all’anno prima, a quota 4.399 richieste. A dirlo sono le statistiche pubblicate oggi da European Patent Office (Epo), l’Ufficio europeo dei brevetti con sede a Monaco di Baviera, nel suo rapporto annuale. Con una quota al 2,5% delle richieste, l’Italia si piazza in decima posizione nella classifica per Paesi.

Ma è l’intera Europa a farsi valere: dopo la novità del 2017, quando per la prima volta nella storia era stata una società cinese, Huawei, a primeggiare, l’anno scorso in testa (con 2.493 richieste di brevetti) in testa è tornata la tedesca Siemens, che aveva abbandonato il primo posto dopo il 2011). Ora Huawei è seconda in classifica. Di seguito, le coreane Samsung e LG e la United Technologies americana. Nella “top ten” troviamo 4 società europee, 3 statunitensi, 2 coreane e una cinese. Nel complesso, Epo ha ricevuto 174.317 domande provenienti dall’Europa, un aumento del 4.6% sul 2017. Al tasso più basso degli ultimi 5 anni, le richieste cinesi sono aumentate solo dell’8,8%. Gli Stati Uniti sono rimasti il primo Paese per provenienza (25% delle richieste totali), seguiti da Germania, Giappone, Francia e Cina.


La Lombardia e Milano ai vertici.
La regione Lombardia rappresenta la tredicesima regione europea per richieste a Epo, con un lieve calo dell’1.5%. Ma guida sempre la classifica dei territori italiani col 32% di tutte le richieste, seguita da Emilia Romagna con il 17,1% (7% di crescita) e Veneto con il 13,5% (+2%). Queste tre regioni da sole contano per più del 60% di tutte le richieste italiane. Gli incrementi maggiori
sono stati registrati tuttavia in Abruzzo (+146%) e Puglia (+42%), nonostante si partisse da una base inferiore. Nella classifica per città, Milano svetta con il 20.1% di tutte le richieste, anticipando di gran lunga Torino (7.1%), Bologna e Roma. «Sono molto compiaciuto della conferma di una tendenza in crescita chiara e sostenibile dell’attivismo sui brevetti presente in Italia. Si tratta di una conseguenza dell’aumento degli investimenti in Ricerca & Sviluppo e del ruolo centrale dei brevetti nella protezione legale delle invenzioni>, dichiara il presidente di Epo, António Campinos.

Il primato dei trasporti.
Il settore dei trasporti (a cui sono ascrivibili numerose richieste provenienti dall’ambito dell’automotive) è diventato il primo in Italia, con 394 richieste e un +21% sul 2017. Si tratta dell’aumento maggiore in questo settore nel gruppo dei nove Paesi più grandi del mondo. Le società italiane, con il 4% di tutte le richieste relative ai trasporti, si posizionano terze dopo Germania e Francia.


Crescita decisa anche per ingegneria chimica e macchinari.
Forte incremento anche nei settori dell’ingegneria chimica (+37%) e dei macchinari elettrici, di apparato ed energia, dove molti brevetti sono stati richiesti nelle tecnologie delle energie pulite (+21%). Nonostante un calo del 2,7% nei “macchinari speciali” (che coprono varie tecnologie, dalle macchine agricole e alimentari alle stampanti in 3D), l’Italia mantiene anche in questo settore una quota del 4% di tutte le richieste ricevute da Epo.

G.D, Pirelli, Chiesi Farmaceutici le prime 3 società.
Con 54 richieste, l'emiliana G.D si è rivelata la società italiana più attiva nella richiesta di brevetti, seguita da Pirelli (51), Chiesi Farmaceutici (37), Campagnolo (36) e Telecom Italia (31). L’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) è rientrato nella “top ten” italiana nel 2018. E’ da notare, tuttavia, che società molto forti nei brevetti come Chh Industrial, STMicroelectronics e Fiat Chrysler non appaiono fra le italiane perché domiciliate nei Paesi Bassi.

Domanda elevata in tutta Europa.
La maggior parte dei Paesi europei ha aumentato il numero di richieste a Epo rispetto al 2017, a eccezione della Francia (-2.8%) e della Finlandia (-3.8%). Oltre all’Italia, le richieste sono salite nei Paesi Bassi (+1,1%), in Austria (+3.8%), Germania (+4.7%), Spagna (+6.3%), Svezia (+7.1%), Regno Unito (+7.8%), Svizzera (7.8%), Belgio (+9.7%), Danimarca (+14.4%).

Tecnologia medica al top.
I brevetti puntano molto sulla qualità della vita: fra i vari settori, la tecnologia medica rimane quello in cui è confluita la maggior parte delle richieste di brevetti a Epo (in crescita del 5% nel 2018), seguite una volta ancora dalla comunicazione digitale e dalla “computer technology”. Anche il comparto a più rapida crescita tra i primi dieci è stato quello delle scienze legate alla vita, con una crescita combinata di farmaceutico e biotecnologico del 13%.