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La "Notte prima", 40 anni dopo. Venditti: «Il mio esame? Ricordo solo matematica»

Massimiliano Castellani martedì 18 giugno 2024

Antonello Venditti

Antonello Venditti è il cantautore che ha maggiormente ha cantato l’amore, le paure e le incertezze giovanili. Quelle emozioni forti che nascono e crescono sui banchi di scuola, che nella sua discografia cominciano da “Compagno di scuola” (1975), passano per “Sara” (1978) e arrivano fino a “Notte prima degli esami” (1984), la canzone culto tramandata dalle generazioni che si sono diplomate dal 1984 ad oggi.

Perfino i millennials che questa mattina sono chiamati all’appello della prova di italiano conoscono a memoria l’attacco ormai epico: «Io mi ricordo quattro ragazzi con la chitarra. E un pianoforte sulla spalla. Come i pini di Roma, la vita non li spezza. Questa notte è ancora nostra... ».

E noi boomers, che dopo una notte insonne trascorsa con loro li accompagniamo a questa prima grande prova della vita, sappiamo che quelli sono i quattro ex ragazzi del “Folk Studio” di Roma: Antonello Venditti, Francesco De Gregori, Ernesto Bassignano e Giorgio Lo Cascio (il più giovane dei tre, scomparso nel 2001). Quarant’anni dopo la pubblicazione di quella canzone contenuta nell’album Cuore (Venditti lo ripropone stasera con i suoi maggiori successi nel concerto romano alle Terme di Caracalla), fa un certo effetto vedere e sentire i ragazzi della generazione Z che cantano in coro “gli esami sono vicini e tu sei troppo lontana dalla mia stanza. Tuo padre sembra Dante e tuo fratello Ariosto. Stasera al solito posto, la luna sembra strana Sarà che non ti vedo da una settimana…”. Perciò viene voglia di chiamare Venditti per sapere come andò a finire quel suo esame di maturità, nel 1966, da studente della III E del Liceo “Giulio Cesare”, titolo di un’altra canzone “scolastica” dell’86, inserita nell’album “Venditti e segreti”.

Scusi Antonello, ma poi Dante e Ariosto glieli chiesero oppure furono altri i poeti della discussione orale davanti alla commissione d’esame?

Sembrerà incredibile, ma io a parte l’interrogazione di matematica non mi ricordo più niente. Nessuna traccia nella mia memoria di quell’esame di maturità. In italiano andò bene, perché ero preparato ed ebbi anche un bellissimo voto nella prova scritta di letteratura. Forse all’orale uscì anche qualche riferimento a Dante e Ariosto che avevo studiato bene durante gli anni di Liceo, ma gli unici ricordi sono legati ai numeri di matematica.

“Notte di giovani attori, di pizze fredde e di calzoni. Notte di sogni, di coppe e di campioni”. Le pizze fredde, magari con il tempo e il successo, sono diventate anche cene di gala. Ma quanti di quei sogni giovanili si sono avverati?

Quelle pizze e quei calzoni sono rimasti tali, freddi. La valigia dell’attore è come quella del cantautore, perciò le cene non si sono mai trasformate in cene di gala, tranne per qualche omaggio che mi viene reso ora, come il recente discorso del Mib???? perché il disco “Cuore” per i suoi quarant’anni è stato patrocinato anche dal ministero della Cultura. Anche i sogni sono quelli del ragazzo che vive ancora dentro di me. Rimane anche la delusione per quella sera in cui la Roma perse la Coppa dei Campioni, ma con questa canzone la sconfitta è diventata una specie di superconsolazione. Notte prima degli esami è servita, le “lacrime e preghiere” si sono trasformate in speranza.

Questa canzone è un inno all’amore, pensa che una certa parte politica che inneggia alla guerra e all’odio l’abbia mai capita mentre la cantava?

Io credo che gli uomini di buona volontà ci siano dappertutto, a prescindere dall’appartenenza politica. In Notte prima degli esami ci sono tutte le speranze, le paure e le angosce di ogni generazione ma appunto è anche una canzone “gonfia” d’amore e d’amicizia e credo che tutti possono capirla e cantarla, perché appartiene a tutti noi”.

Quando “si accendono le luci lì sul palco”, quali sono le “persone intorno” che vorrebbe “ritrovare”?

“Vorrei ritrovare tutti gli amici noti e non che purtroppo non ci sono più. Ma per fortuna ci sono i nuovi amici e anche un nuovo Antonello che si rigenera nell’oggi e si nutre di domani. “Certo qualcuno te lo sei portato via”, dice la canzone, però l’importante è che ci siano sempre nuovi e ancora nuovi amici sotto il palco”.

Venditti, la campanella suona e gli esami stanno per cominciare, quale augurio farebbe ai diplomandi del 2024?

Che abbiano sempre l’opportunità di scelta. Ai nostri giovani amici a cui è dedicata questa giovane canzone che rimane Notte prima degli esami auguro di avere la fortuna e la forza di dire sempre “no”. Dire “no” quando le cose che gli verranno offerte non saranno all’altezza dei loro sogni. E questo “no” rappresenta la vera libertà a cui non dovranno mai rinunciare.