L'appello . I parlamentari del G7 da Hiroshima: basta con la follia delle armi nucleari
Hiroshima, omaggio al cenotafio delle 140 mila vittime
Arriva dalla città martire del Giappone, simbolo dell'orrore atomico, l'appello dei sei parlamentari di Italia, Canada, Francia, Germania, Regno Unito, Giappone - in presenza o con videomessaggi - invitati da Ican, la campagna internazionale della società civile che ha portato nel 2017 all'adozione da parte dell'Onu del Trattato per la messa al bando delle armi nucleari, firmato già da 84 paesi. Un parlamentare in rappresentanza di ogni paese del G7. Assenti gli Stati Uniti. I 6 parlamentari, che hanno visitato il museo di Hiroshima - dove cadde la prima bomba H che fece 140 mila morti, poi a Nagasaki 70 mila - e incontrato alcuni Hibakusha, i sopravvissuti alla tragedia, hanno preso l'impegno di esortare i loro leader a intraprendere azioni concrete sul disarmo nucleare, in occasione del vertice che si terrà a Hiroshima tra tre settimane.
La scelta della città simbolo come sede del prossimo G7 non è causale. Il premier giapponese Fumio Kishida ha perso alcuni parenti per colpa del bombardamento atomico statunitense. E mai da decenni, per la guerra in Ucraina, l'umanità è stata così vicina al rischio di una nuova catastrofe nucleare, minacciata ripetutamente dal presidente russo Vladimir Putin.
Il Forum interparlamentare - foto Ican
L’impegno è stato preso al termine del Forum dei Parlamentari del G7 per l’eliminazione delle armi nucleari a Tokyo e a Hiroshima, che si è concluso con una dichiarazione collettiva dei rappresentanti politici. Anche la mobilitazione “Italia, ripensaci” (promossa da Senzatomica e Rete Italiana Pace Disarmo) ha partecipato a questa importante iniziativa, accogliendo con favore gli impegni sottoscritti e sottolineando l’importanza di mantenere un gruppo di lavoro ufficiale sul disarmo nucleare anche in vista del vertice del G7 del 2024, che si svolgerà in Italia. Anche in tal senso l’azione su Deputati e Senatori verrà ora rafforzata con un rilancio del “Pledge Parlamentare” della campagna Ican, premiata nel 2017 col Nobel per la pace.
Nella dichiarazione collettiva i partecipanti hanno dunque esortato i leader del G7 ad ascoltare gli Hibakusha che incontreranno a Hiroshima, e a riconoscere i danni devastanti alle persone e all’ambiente causati dalle armi nucleari. La dichiarazione invita i leader del G7 a condannare inequivocabilmente qualsiasi minaccia di usare armi nucleari e a riconoscere l’importanza del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (Tpnw), entrato in vigore nel 2021 dopo la firma del 50° stato e che gode di un ampio e crescente sostegno internazionale, per far avanzare gli sforzi di disarmo nucleare globale. La Città del Vaticano fu tra i primi a sottoscriverlo, diversamente dall'Italia che è condizionata dalla sua appartenenza alla Nato e dalla presenza di circa 40 testate nucleari nelle basi di Ghedi e Aviano.
foto Ican
Il testo prosegue con queste parole: «Crediamo che tutti i Paesi dovrebbero impegnarsi in negoziati sinceri e costruttivi per raggiungere la totale eliminazione delle armi nucleari, in modo che mai più nessuna persona sia soggetta alla sorte subita dagli Hibakusha». La Dichiarazione condanna i test missilistici e il programma di armi nucleari della Corea del Nord, per aver aumentato «pericolosamente e irresponsabilmente» il rischio di una guerra nucleare. Condanna allo stesso tempo la Russia per la sua guerra illegale in Ucraina, che ha messo in luce i «rischi inaccettabili associati alle armi nucleari» che la Russia brandisce per minacciare i Paesi intervenuti a fermare l'invasione. Le minacce nucleari sono esplicitamente vietate dal Trattato e a tal proposito la Dichiarazione sottolinea come: «Al fine di rafforzare la norma di non usare e non minacciare di usare le armi nucleari, condanniamo qualsiasi e tutte le minacce nucleari e ribadiamo che l’unica garanzia di non uso è la totale eliminazione delle armi nucleari». In quest’ottica è l'invito ai sei Governi a impegnarsi in modo costruttivo con i Paesi aderenti al Tpnw, che integra il Trattato di non proliferazione nucleare (TNP).
I membri internazionali della Delegazione ieri sono stati ospitati dalle loro controparti giapponesi presso la Camera dei Consiglieri della Dieta a Tokyo, dove hanno rilasciato dichiarazioni ufficiali e ascoltato l’intervento da Kuniko Inoguchi, parlamentare del Ldp ed ex ambasciatore del Giappone per il disarmo. Si recati poi a Hiroshima, dove hanno visitato il Peace Memorial Museum e partecipato a un evento commemorativo presso il Cenotafio del Peace Memorial Park. In seguito hanno partecipato a un seminario con gli Hibakusha per capire meglio cosa succede alle persone quando vengono attaccate con armi nucleari.
foto Ican
Laura Boldrini, parlamentare dem, annuncia l'intenzione, appena tornata in Italia, di formare un intergruppo parlamentare bipartisan per il disarmo nucleare, scrivere una lettera aperta alla premier Giorgia Meloni, far votare dalla Camera una risoluzione che impegni l'Italia, che non ha ancora sottoscritto il Tpnw, a inviare comunque un osservatore al prossimo incontro a New York dei paesi firmatari, come hanno già fatto l'anno scorso altri paesi Nato al primo meeting di Vienna. «La visita al Memoriale della Pace di Hiroshima - ha detto la deputata italiana - dà una chiara idea di cosa significhino la guerra e la pace. È più potente di mille discorsi. Tutti, soprattutto i giovani, dovrebbero cogliere una volta nella vita l’opportunità di venire qui ad ascoltare le storie degli Hibakusha, l’impatto che il bombardamento atomico ha avuto sulla loro esistenza e il loro dolore. Questo non lascia dubbi sull’importanza di promuovere l’abolizione delle armi nucleari. Per questo motivo dobbiamo esortare i leader del G7 ad aumentare i loro sforzi per un mondo libero dalla minaccia delle armi nucleari e ad aderire al Trattato sulla proibizione delle armi nucleari».
Per la parlamentare canadese Heather McPherson «non c’è luogo migliore di Hiroshima per riconoscere che l’uso di armi nucleari avrebbe conseguenze catastrofiche per l’umanità e il pianeta. Visitare questi luoghi commemorativi, soprattutto alla luce delle recenti minacce da parte di Russia e Corea del Nord, evidenzia l’urgente necessità di eliminare queste armi di distruzione di massa. L’imminente vertice del G7 a Hiroshima è l’occasione perfetta per il Canada di unirsi al crescente consenso internazionale e di annunciare una delegazione per osservare la prossima riunione degli Stati parte del Tpnw. Abbiamo sentito molte retoriche vuote da parte del Primo Ministro Trudeau, ora è il momento di agire».
Museo di Hiroshima, i resti del triciclo di un bambino - foto Ican