Settimana sociale. L'ABC di Taranto e le piste di lavoro per un cantiere permanente
L'ABC della 49esima Settimana sociale dei cattolici nel dialogo fra Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, e suor Alessandra Smerilli, segretario ad interim del Dicastero per lo sviluppo umano integrale e membro del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane sociali, che restituiscono il senso dei tre giorni di incontri, dibattiti e visite sul territorio nonché il percorso di avvicinamento a Taranto. Quattro piste di lavoro concrete, frutto dei tavoli degli oltre novecento delegati, presentate per la comunità ecclesiale da monsignor Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto e presidente del Comitato, insieme alle proposte per il governo e il Parlamento italiani e per il Parlamento Europeo.
Prima della Santa Messa in Concattedrale presieduta dal cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della CEI, l'assise tarantina che ha visto nei trecento giovani presenti i veri protagonisti si conclude tirando le fila. A come Alleanza, spiegano Tarquinio e Smerilli, a partire da quelle proposte proprio dai giovani nel loro Manifesto: reti di progettazione - o meglio co-progettazione - nei quartieri delle città che coinvolgano "dal basso" parrocchie, imprese, amministrazioni e centri di ricerca come le università. B come Buone pratiche, le oltre 270 censite quest'anno in tutta Italia grazie al modello elaborato da NeXt- Nuova economia X tutti, che indicano la strada, concretamente, per uno sviluppo sostenibile e inclusivo. Già ci sono, già funzionano e in tanti casi coinvolgano anche amministrazioni locali virtuose. C come conversione, personale e comunitaria, religiosa e laica, indispensabile per un vero cammino di ecologia integrale: conversione significa anche "civilmente" abbandonare i vecchi schemi, gli stereotipi su un modello di crescita diventato insostenibile.
Monsignor Santoro traduce quindi questi contenuti in quattro iniziative operative per la comunità ecclesiale: "Dobbiamo adesso trasformare le nostre parole, le nostre riflessioni, tutto quello che abbiamo visto e udito in un cantiere permanente".
La prima è quella di costituire, per uno sviluppo davvero sostenibile, comunità energetiche mettendo insieme le parrocchie contigue: "Se in ciascuna delle 25.610 parrocchie del nostro Paese si costituisse almeno una comunità energetica che produce al livello massimo possibile 200 chilowatt avremmo dato il nostro contributo agli obiettivi di emissioni nette zero nel 2050 per 5,2 gigawatt di nuova produzione rinnovabile sui 7 che ci servono". La seconda, ispirata alla finanza sostenibile, è di rendere le diocesi "carbon free"; la terza prende sul serio il consumo responsabile e propone di acquistare prodotti "caporalato free" nelle parrocchie, nelle mense, per le associazioni e in famiglia. L'ultima in un patto generazionale è quella di sostenere le alleanze proposte dai giovani sui territori.
Ci sono poi le quattro proposte al governo e al Parlamento italiani: canalizzare i risparmi dei PIR (Piani individuali di risparmio )anche verso le piccole imprese non quotate per sostenere in pieno l'economia reale; accentuare il cambio di paradigma del Codice degli appalti pubblici inserendo tra i criteri reputazionali i parametri di responsabilità sociale; rimettere il lavoro al centro dei processi formativi; rimodulare le aliquote IVA per le imprese che producono rispettando criteri ambientali e sociali minimi.
Infine le tre proposte al Parlamento Ue. Uno: integrare nello Statuto della Bce il parametro dell'occupazione accanto a quello dell'inflazione (come già avviene ad esempio per la Federal reserve americana, ndr). Due: considerare gli investimenti infrastrutturali e produttivi non come debito nelle discipline di bilancio. Tre: urgente armonizzazione fiscale che elimini i "paradisi fiscali" interni all'Unione.
L'obiettivo della 49esima Settimana sociale dei cattolici è del resto quello di avviare una transizione ispirata dall'ecologia integrale di Francesco, con un progetto concreto e di ampio respiro che parta dalle Chiese e coinvolga la società. "Usciti da qui - conclude Santoro - sarà nostro dovere impegnarci perché le giuste istanze, le proposte, il manifesto dei giovani, trovino piena accoglienza e realizzazione: non abbiamo più tempo".