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FRONTI CALDI. Aumento Iva, F35 e giustizia Tensione e divisioni nel governo

martedì 25 giugno 2013
​Aumento dell'Iva, decisione su F35 e questione giustizia esplosa dopo la sentenza di primo grado del Processo Ruby. Sono tanti i temi che agitano la maggioranza nelle ultime ore. 
IVASull'Iva sembra ormai certo il rinvio a settembre. Domani in consiglio dei ministri "al 99,9% ci sarà il rinvio dell'Iva, di tre mesi, fino a settembre, nel frattempo si lavora per ristrutturare tutto il sistema delle aliquote" ha annunciato il ministro degli affari regionali, Graziano Delrio. L''ipotesi però potrebbe riaccendere le polemiche all'interno del governo visto che esponenti del Pdl si sono espressi contro l'ipotesi del mero rinvio. E' il caso di Renato Brunetta: «I governi stanno in piedi se governano. Se Saccomanni sospende l'aumento dell'iva per soli tre mesi è una presa in giro, non va bene, noi non ci stiamo e la maggioranza non c'è più», ha minacciato". "Non accetteremmo una risposta così parziale, assurda e ridicola - Bisogna sospendere l'aumento dell'Iva fino alla fine dell'anno». F35
Altra grana è quella degli F35, con la mozione sull'acquisto slittata a mercoledì. "Secondo me bisogna fare un'ulteriore istruttoria. Si può rimodulare questa spesa, ma ci sono diverse implicazioni di lavoro, industria, accordi internazionali. Credo che una revisione andrebbe fatta" ha detto sempre Delrio. "Non si può dire che sia semplicissimo - ha rilevato l'esponente Pd - ma dobbiamo fare di tutto per recuperare risorse per l'emergenza vera che non è quella della difesa ma del lavoro per i giovani. Non ha senso spendere risorse nel comparto militare". Ma il ministro della difesa, Mario Mauro, frena. «Non ho partecipato a nessun consiglio dei ministri nel quale il governo abbia cambiato posizione» ha detto. «Pd e Pdl - ha sottolineato il ministro Mauro - quando erano separati hanno votato gli F35 e mi sembrerebbe strano che ora da uniti non li votino più. In passato anche rifondazione comunista era d'accordo».GIUSTIZIA"Nessuno comprende, né Letta, né Napolitano, né questa sinistra, il dramma morale e politico che stiamo vivendo, noi parlamentari del Pdl e tutto il popolo liberale e riformista dopo la sentenza dei giudici di Milano", afferma il coordinatore del Pdl, Sandro Bondi, il giorno dopo la sentenza del Processo Rubi che ha visto la condanna di 7 anni per Berlusconi e l'interdizione perpetua dai pubblici uffici. Le parole di Bondi certo non favoriscono il superamento delle divisioni all'interno del governo. Il segretario del Pd, Guglielmo Epifani, invita infine a separare le questioni giudiziarie di Berlusconi dalla tenuta dell'esecutivo: "Sarebbe irresponsabile farsaltare l'azione di governo a fronte di episodi giudiziari che riguardano Silvio Berlusconi".