Nada Abroud. Da Tunisi a Rovigo sognando l'Accademia
L'emozione della maturità è ancora viva negli occhi di Nada, che con la sua tesina sulla frase di D’Annunzio «Ah, perché non è infinito come il desiderio, il potere umano?» si è presa un bell’applauso dei commissari. Arrivata dalla Tunisia a Rovigo quando aveva poco più di due anni, Nada ora pensa al futuro, però sul suo sogno si allunga l’ombra della burocrazia. La giovane vorrebbe intraprendere la carriera diplomatica o iscriversi all’Accademia militare, ma non avendo la cittadinanza italiana si vede costretta a rinunciare a questo progetto di vita. «Queste scuole hanno un limite di età e temo che, quando verrà esaminata la mia pratica, il tempo per me sarà scaduto. Mi sono ritirata anche dalla pallavolo perché la mia squadra era forte e continuava ad avanzare e prima di provare la delusione di un percorso stroncato a causa della mia diversa cittadinanza, ho preferito fermarmi da sola». Nada è una delle tante "italiane senza cittadinanza" e nonostante le difficoltà burocratiche vive pienamente la sua vita. «Mi voglio iscrivere a giurisprudenza perché questo settore mi permetterebbe comunque di occuparmi delle tematiche che mi stanno più a cuore». Nel tempo libero la giovane si dedica al volontariato occupandosi di diritti umani e disabilità. Ama molto la lettura, privilegiando autrici come Marisa Ombra: «Adoro la cultura italiana, me la sento nel sangue. Quando vado a trovare i parenti in Tunisia sento di farmi portatrice dei valori e del patrimonio letterario e storico italiano. E loro mi guardano come se fossi una turista straniera...».