SCANDALO DATAGATE. Datagate: Merkel, spiare gli alleati è inaccettabile
"Spiare non è accettabile, tra alleati ci vuole fiducia": così la cancelliera Angela Merkel entrando al vertice Ue.
''Il presidente Obama comprende le preoccupazioni sollevate'' sul Datagate e per questo ha iniziato ''una revisione del sistema di raccolta dei dati da parte dell'intelligence. Una revisione che e' in corso''. Lo ha detto il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney.
''Non possiamo tollerare che ci siano zone d'ombra o dubbi". Cosi il premier Enrico Letta risponde, al suo arrivo al vertice Ue, sul Datagate. "Ovviamente vanno fatte tutte le verifiche, ma vogliamo tutta la verita'. Non e' accettabile e concepibile che ci siano attivita' di questo tipo", ha aggiunto Letta."Penso che dobbiamo sospendere ora i negoziati" per arrivare a un accordo di libero scambio tra Ue e Usa: lo ha detto il presidente del Pe Martin Schulz a proposito delle conseguenze del 'datagate'. "Ci sono alcuni standard e criteri - ha aggiunto - che si devono rispettare, altrimenti non ha alcun senso parlarci l'un l'altro".
Al via il vertice europeo che, travolto dallo scandalo datagate, sarà costretto ad affrontare il tema che non era in agenda. I leader europei discuteranno poi di agenda digitale e protezione dati, e a cena di unione bancaria e sorveglianza economica.
È "inaccettabile" che ci sia "un'attività di spionaggio di questo tipo": lo ha detto al suo arrivo alla sede del Consiglio europeo a Bruxelles il presidente del Consiglio Enrico Letta. "La protezione dei dati deicittadini e delle istituzioni europee dovrà entrare in questo Consiglio", ha aggiunto riferendosi al Consiglio europeo di oggi.I servizi segreti italiani hanno avuto un ruolo nella raccolta di metadati. Lo dice a L'Espresso Glen Greenwald, il giornalista che custodisce i file della talpa Snowden. Questi documenti, sostiene, affermano che i nostri apparati di sicurezza avevano un "accordo di terzo livello" con l'ente Gb che si occupava di spiare le comunicazioni.Nelle anticipazioni del numero dell'Espresso in edicola domani, Greenwald rivela che l'attività di spionaggio globale viene svolta attraverso l'intercettazione di tutti i dati trasferiti da tre cavi in fibre ottiche sottomarini che hanno terminali in Italia. Il primo è il SeaMeWe3, con "terminale" a Mazara del Vallo. Il secondo è il SeaMeWe4, con uno snodo a Palermo. Città da cui transita anche il flusso di dati del Fea (Flag Europe Asia).L'Italia non è stata soltanto nel mirino del sistema Prism creato dagli 007 statunitensi. Con un programma parallelo e convergente chiamato Tempora, anche l'intelligence britannica ha spiato i cavi di fibre ottiche che trasportano telefonate, mail e traffico Internet del nostro paese. Le informazioni rilevanti venivano poi scambiate con l'Nsa americana.Secondo Greenwald, dai file di Snowden risulta che la scrematura dei dati raccolti dall'intelligence britannica segue criteri spregiudicati, che non riguardano solo la lotta al terrorismo. Anzi, la licenza di spiare concessa dalle autorità britanniche è vastissima e consente di tenere sotto controllo aziende, politici e uomini di Stato. Gli inglesi infatti selezionavano telefonate e mail utili a individuare "le intenzioni politiche dei governi stranieri".Nella lista delle priorità di Londra c'è poi il contrasto alla proliferazione, ossia alla diffusione di armi nucleari,batteriologiche o chimiche nelle nazioni ostili. Ma sotto questa voce possono essere incluse anche le cessioni di tecnologie avanzate, militari o comunque con potenzialità belliche: un capitolo in cui possono essere inserite le trattative commerciali lecite condotte da aziende italiane verso paesi arabi. Quante volte queste informazioni sono state utilizzate per danneggiare i rivali delle imprese britanniche? Altri documenti su Tempora fanno esplicitamente riferimento alla possibilità di cercare dati che sostengano "il benessere economico dell'Inghilterra".Nell'elenco delle comunicazioni da esaminare sono poi citati "i gravi reati economici": uno spettro ampio, poiché moltissime attività finanziarie internazionali e italiane passano dalla City. Quindi c'è il contrasto al traffico di droga: un altro punto che può giustificare irruzioni nelle conversazioni italiane. Infine la "posizione dei governi stranieri sudeterminate questioni militari". Anche in questo caso, si possono ipotizzare inserimenti nelle telefonate dei nostri ministri: basta ricordare i contrasti tra Roma e Londra nella prima fase dell'intervento in Libia due anni fa.