Berlino. Mattarella e Merkel: «L'Europa riparta dai Paesi fondatori»
Sergio Mattarella con la figlia Laura al suo arrivo a Berlino con il presidente tedesco Frank Walter Steinmeier al Castello di Bellevue
Due assoluti protagonisti del processo di consolidamento dell’Unione condotto in porto, in questi anni, remando controcorrente, quando l’onda sovranista sembrava inarrestabile. Sergio Mattarella e Angela Merkel, entrambi prossimi al passo di addio, si sono incontrati stamattina alla Cancelleria federale nella giornata conclusiva della visita ufficiale in Germania.
Ora quell’onda sembra aver ripreso forza, il processo unitario messo a dura prova dalla pandemia, dalla crisi economica che era già in atto e si è aggravata, dalle tensioni geopolitiche e dalla necessità di far fronte, insieme, agli sviluppi della crisi libica e afgana, torna ad essere messo in discussione. E allora Italia e Germania, pur nei cambiamenti al vertice che si annunciano nei rispettivi assetti istituzionali, rilanciano l’intesa stretta fra i paesi fondatori dell’Unione, usando però l’arte della mediazione con i Paesi più riluttanti.
Mattarella ha ringraziato Merkel per il «ruolo centrale» svolto in questi 16 anni, «non solo in Germania, ma anche nell’Unione». Entrambi, pur condividendo la «preoccupazione» per le tensioni che si registrano con i membri Ue centro-orientali hanno convenuto circa la «necessità di un impegno maggiore dei paesi fondatori per coinvolgere questi paesi nelle dinamiche europee», puntando tutto ora sull’uscita dalla pandemia e sulla ripresa, a partire dalla Transizione ecologica. Sullo sfondo, invece, è rimasto il tema degli incidenti avvenuti in Italia, sul quale ieri, Mattarella aveva rassicurato il suo omologo Frank Walter Steinmeier sostenendo che la reazione venuta dal popolo italiano non lascia spazio a timori per il futuro, al di là della ferma condanna e del «turbamento» suscitato dalla gravità fatti accaduti.
Mattarella con Angela Merkel - Reuters
Sulla stessa linea Steinmaier nel brindisi che ha preceduto il pranzo offerto al Castello di Bellevue. «Sono convinto che l'Europa anche in futuro abbia bisogno di quest'Italia affidabile e forte, e che la Germania e l'Italia abbiano bisogno l'una dell'altra!», ha detto il presidente tedesco. Mattarella ha convenuto che «le sfide crescenti che lo scenario mondiale ci impone di affrontare devono farci riflettere sulle ragioni di una maggiore unità tra gli Stati Membri». Un’urgente necessità, alla quale «Germania e Italia - si dice certo -sapranno fornire il loro indispensabile contributo, senza lesinare sforzi nel mediare tra sensibilità e percezioni non sempre collimanti», è l’auspicio di Mattarella di fronte alle tensioni divisive nell’Unione. Senza rinunciare a dare all’Europa un ruolo forte «in materia di politica estera e di difesa comuni, nell'interesse di tutti gli Stati Membri». Perché percorrere il cammino europeo «significa anche aver interiorizzato le lezioni della storia».
Il presidente della Repubblica ha ringraziato Steinmeier per gli aiuti venuti nel periodo più acuto della pandemia e per la visita che fece a Fivizzano, durante la quale chiese scusa agli italiani per la strage compiuta dai nazisti dichiarando la sua «vergogna» per l'eccidio di 175 civili nel 1944.
E in mattinata, all’ambasciata italiana c’erano stati anche il sindaco di Bergamo, città simbolo della prima ondata, Giorgio Gori, e quello di Fivizzano Gianluigi Giannetti, insieme a quello di Bari Antonio Decaro, che il presidente dell’Anci, fra i sette premiati dei 400 gemellaggi nati in base a un piano di amicizia italo-tedesca ideato proprio da Mattarella e Steinmeier, un anno fa, in piena pandemia. Ora è «il tempo della ripartenza», non si può tergiversare e tutte «le energie dinamiche» devono essere rivolte «alla cruciale ripresa economica e sociale», ha detto Mattarella. La pandemia ha «dimostrato chiaramente che l'Europa può lasciarsi alle spalle la crisi solo insieme», ha convenuto il presidente tedesco. «I comuni costruiscono l'Europa», ha sottolineato Steinmeier, ricordando la rete di «oltre 400 gemellaggi» tra i comuni tedeschi e italiani. Una rete «indispensabile se vogliamo costruire e rafforzare insieme questa Europa».
Mattarella nel pomeriggio al museo di Pergamo - A. Picariello
Prima di ripartire Mattarella, accompagnato dalla figlia Laura ha effettuato una visita al museo di Pergamo, che vanta forse la più ricca collezione di reperti del vicino Oriente, mescolandosi con studenti e turisti, si è soffermato sui capolavori dell’epoca ellenistica e sui preziosi papiri, prima di fare rientro in Italia.
Al museo di Pergamo - A. Picariello
.
A. Picariello
In particolare gli antichi papiri hanno attratto l'attenzione del presidente, che si è tolto gli occhiali per ammirarli da vicino.
Il presidente si toglie gli occhiali per ammirare antichi papiri - A. Picariello