Il rapporto. Corruzione, Italia maglia nera in Europa
mercoledì 3 dicembre 2014
L'Italia è il paese più corrotto in Europa.
È quanto emerge dal ventesimo rapporto di Transparency International
sull'indice di corruzione percepita in 174 paesi del mondo. L'Italia
si classifica al 69° posto come nel 2013. Sullo stesso gradino
troviamo la Romania, la Grecia e la Bulgaria. I paesi meno corrotti
sono Danimarca, Nuova Zelanda e Finlandia. All'ultimo posto tra quelli
meno virtuosi, la Somalia e Corea del Nord precedute da Sudan e
Afghanistan.
"L'Indice di Percezione della Corruzione (CPI) 2014 evidenzia come il
nostro paese non sia ancora riuscito a intraprendere la strada giusta
per il suo riscatto etico. Non possiamo restare fermi a guardare
ancora per molto, mentre invece altri paesi fanno progressi: come
cittadini possiamo e dobbiamo essere parte attiva nella lotta contro
la corruzione", dichiara Virginio Carnevali, presidente di
Transparency International Italia. "La corruzione è alimentata dall'eccessiva e inutile
burocrazia", spiega il presidente di Unioncamere Ferruccio Dardanello
secondo il quale "occorrono azioni volte a semplificare il rapporto
tra Pubblica Amministrazione e impresa". Inoltre, "è indispensabile
aumentare i grado di consapevolezza del fenomeno e fornire agli
imprenditori degli strumenti semplici per prevenirlo".
Secondo Marcella Pannucci, dg di Confindustria, "resta ancora tanto
da fare per rafforzare le politiche di contrasto alla corruzione". Per
questo, "Confindustria ha posto il tema tra le sue priorità e sta
portando avanti un'intensa attività di analisi e di proposta per
contribuire ad un'azione anticorruzione corale. Il tutto nella
consapevolezza che anche il sistema delle imprese deve fare la sua
parte e assumersi la responsabilità". "Il lavoro iniziato quest'anno dall'Anac siamo sicuri che darà i suoi frutti - aggiunge Carnevali - ma c'è bisogno anche del supporto dei cittadini. Solo grazie al loro coinvolgimento sarà possibile portare alla luce gli illeciti che altrimenti continueranno a rimanere insabbiati. Per questo motivo abbiamo dato vita al servizio Allerta Anticorruzione - Alac, per tutti coloro che vogliono segnalare un caso di corruzione ma sono spaventati o sfiduciati dalle istituzioni". Il servizio è stato presentato oggi a Roma dal
presidente di Transparency International Italia e Raffaele Cantone,
presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione, Ferruccio
Dardanello, presidente di Unioncamere, e Marcella Panucci, direttore
generale di Confindustria.
Secondo i dati del Barometro Globale della Corruzione 2013, solo il
56% degli italiani è disposta a segnalare un episodio di corruzione,
rispetto alla media globale del 69%. I motivi che spingono a rimanere
in silenzio sono soprattutto la paura, la sfiducia e la triste
convinzione che nulla può cambiare. LEGGI IL RAPPORTO COMPLETO