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Covid-19. Iss: in terapia intensiva 26,7 casi ogni 100mila per i non vaccinati

Redazione Internet sabato 15 gennaio 2022

È in aumento la percentuale di casi Covid tra gli operatori sanitari rispetto al resto della popolazione. Lo rileva il report esteso dell'Istituto superiore di sanità (Iss), che integra il monitoraggio settimanale sul Covid.

IL REPORT INTEGRALE

A seguito dell'inizio della somministrazione delle dosi booster, "si era osservata una diminuzione della percentuale dei casi tra operatori sanitari, ma nelle ultime 2 settimane - afferma l'Iss - si è registrato un aumento del numero di casi segnalati: 12.009 rispetto ai 10.393 della settimana precedente. La percentuale di casi sul totale risulta in lieve diminuzione da 2,0% della settimana precedente a 1,8%".


Inoltre, nelle ultime due settimane si è osservato un "forte aumento dell'incidenza in particolare per la classe di età 16-19 anni e un forte aumento del tasso di ospedalizzazione nella fascia 5 anni (10 ricoveri per 1.000.000 abitanti) e un aumento più contenuto nella fascia 16-19 anni". Stando ancora al report esteso dell'Istituto superiore di sanità (Iss), che integra il monitoraggio settimanale sul Covid. Nell'ultima settimana, si legge nel report, rimane invece stabile la percentuale dei casi segnalati nella popolazione di età scolare (20%). Il 31% dei casi in età scolare è stato diagnosticato nella fascia d'età 5-11 anni, il 59% nella fascia 12-19 anni e solo il 10% nei bambini sotto i 5 anni.
Nel periodo 27 dicembre 2021 - 9 gennaio 2022, si sottolinea, nella popolazione 0-19 anni sono stati segnalati 340.005 nuovi casi, di cui 1.245 ospedalizzati, 14 ricoverati in terapia intensiva e un decesso.

Nell'ultima settimana si osserva un aumento dell'incidenza in tutte le fasce d'età rispetto alla settimana precedente: in particolare, l'incidenza nella popolazione di età 12-19 anni risulta pari a 2.489 casi per 100.000 vs 1.840 casi per 100.000 nella settimana precedente.
Il tasso di ricovero in terapia intensiva è pari a 26,7 casi ogni 100mila per i non vaccinati e 0,9 ogni 100mila per i vaccinati con booster. Inoltre, nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster, si legge nel Report, l'efficacia nel prevenire la diagnosi e i casi di malattia severa è pari rispettivamente al 68,8% e al 98%.