Turismo. Israele alla Bit con la forza della resilienza. Riprendono i voli
Una foto della campagna di Israele, Land Of Creation - Israele nel cuore
Non può esserci la festa, non possono esserci i sorrisi. C'è preoccupazione, sì. Ma ci sono anche tutta la dignità e la resilienza di un Paese che è sempre stato una destinazione fra le più desiderate per i viaggiatori di tutto il mondo, per la sua storia, le sue bellezze, la sua luce e i simboli straordinari che rappresenta. Israele con l'Ufficio nazionale a Milano ha partecipato comunque alla Borsa Internazionale del turismo che si chiude oggi per testimoniare il desiderio di continuare con tenacia la promozione della meta, non appena la situazione lo consentirà, dopo l'attacco di Hamas del 7 ottobre scorso e le tensioni che sono scaturite, agitando e segnando drammaticamente la Terra Santa.
L'Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo si esprime con la forza della resilienza e non si ferma, programmando il futuro. Provando a buttare il cuore oltre l'ostacolo. "Siamo qui per essere con i nostri operatori - ha dichiarato la direttrice Kalanit Goren, arrivata in Italia appositamente per la Bit 2024 - per comunicare con la stampa e per non smettere mai di programmare e di lavorare per la nostra Terra".
Spiragli di "normalità" arrivano dalle compagnie aeree. Se la compagnia El Al non ha mai smesso di volare e ha sempre garantito i collegamenti con Israele e Lufthansa è stata la prima in Europa a ricollegare con quattro voli settimanali Tel Aviv con il suo hub di Francoforte e lo scalo di Monaco, verso Israele hanno ripreso a volare anche altri vettori del Gruppo tedesco: Austrian, con oltre otto frequenze a settimana tra Vienna e Tel Aviv e Swiss che vola più di cinque volte a settimana da Zurigo.
La "ripresa" potrebbe scattare dal mese di marzo. Ita Airways ha annunciato che riprenderà le rotazioni da Roma a Tel Aviv a partire dal primo marzo, mentre Easyjet può essere acquistata su sito a patire dalla metà di marzo con voli programmati da Milano. Anche Neos ha annunciato la ripresa dei voli su Israele da marzo. Lo stesso Wizzair, prima da Roma e successivamente da altri areoporti. Ryanair riprenderà dalla metà di febbraio, programmando di operare con rotte da e per Karlsruhe/Baden Baden, Marsiglia, Memmingen, Milano e Vienna. Sul sito del ministero degli Esteri, Viaggiare Sicuri, tutte le indicazioni sulla sicurezza.
Lo scorso anno - di fatto fino a ottobre - si sono registrati circa 3.010.000 arrivi di turisti in Israele (a dicembre gli ingressi turistici sono stati appena 52.800). Il dato annuale rappresenta un aumento del 12,5% rispetto al 2022 (2,67 milioni di arrivi) e un calo di circa il 34% rispetto al 2019, anno record per Israele per il turismo incoming (4,5 milioni di turisti). Prima dello scoppio della guerra il 7 ottobre, si stimava che i turisti che avrebbero visitato il Paese sarebbero stati circa 3,9 milioni. Questa ripresa prevista dopo la crisi causata dalla pandemia del Covid 19 sarebbe stata molto vicina alle cifre record del 2019, se non ci fosse stato nel 2023 un calo di numero di arrivi di turisti da Cina, Russia e Ucraina per motivi esterni (guerra Russia-Ucraina e restrizioni al turismo in uscita dalla Cina). Poi i fatti del 7 ottobre, e la nuova guerra in Terra Santa, fra Israele e Palestina.
"La resilienza israeliana è la capacità di guardare al futuro con ottimismo - ha detto il ministro israeliano del turismo Haim Katz, partecipando nei giorni scorsi a FiTur, la fiera del Turismo di Madrid -. Oggi esprimiamo questo ottimismo trasmettendo al mondo intero che lo Stato di Israele, il popolo israeliano e l’industria del turismo israeliana sono forti. Guardiamo avanti e oltre, al giorno dopo, quando accoglieremo ancora una volta un numero record di turisti che potranno godere del meglio che Israele ha da offrire".