Attualità

Ddl Cirinnà. Ipotesi Grasso: via il «canguro»

Roberta D'Angelo sabato 20 febbraio 2016
Luci accese fino a tardi nelle stanze di Palazzo Madama. Si lavora su più fronti al testo Cirinnà per le unioni civili, che tornerà in aula mercoledì prossimo. Il Pd non riesce a ricomporre le due anime, divise tra chi non vuole rinunciare a un voto sulla stepchild adoption e chi vede nello stralcio una valida via di uscita per salvaguardare la legge nella parte dei diritti alle coppie omosessuali. Ma c’è anche un problema di numeri: la maggioranza potrebbe ricompattarsi sullo stralcio, ma una parte dei dem non smette di cercare voti altrove. Il governo continua a tenersi fuori dalla soluzione, però non manca chi ventila l’ipotesi di una mossa a sorpresa, con una richiesta di voto di fiducia, per blindare la legge. Soluzione poco probabile, viste le divergenze tra Pd e Ap. E, in attesa delle indicazioni che arriveranno domani dal premier-segretario all’assemblea del Pd, c’è il lavoro delicato del presidente del Senato Pietro Grasso, giudice ultimo, che potrebbe trovare una soluzione tecnica all’impasse. Dichiarando inammissibile il 'canguro' del senatore renziano Marcucci, nato per non restare strangolati dalle migliaia di emendamenti leghisti, poi ritirati, e dunque considerato ormai inutile. Insieme con il 'canguro', verrebbero depotenziati anche i 'cangurini' disseminati tra le diverse proposte di modifica delle opposizioni. Attualmente 1.200, che potrebbero diventare anche meno tra emendamenti accorpabili e non ammissibili. Negli uffici di Grasso, dunque, si lavora a sminare il terreno. Il capogruppo del Pd Zanda e la vicepresidente del Senato dem Fedeli sono in stretto contatto con Grasso. E alla fine, l’idea di andare al voto articolo per articolo, saltando il 'canguro' diventa «un’ipotesi in campo», per lo stesso presidente del Senato. «Sto valutando tutte le ipotesi e tutti gli scenari – spiega la seconda carica dello Stato – potendo avere finalmente un fascicolo 'umano' di soli 1.200 emendamenti al netto delle valutazioni di ammissibilità». Anche perché, ragiona Grasso, i 'canguri' «sono un’arma tollerata di fronte all’ostruzionismo esasperato. Ora siamo di fronte solo a qualche centinaio di voti». In questo modo verrebbe meno anche la possibilità di 'spacchettare' il 'canguro', soluzione al vaglio del Pd, vale a dire di votarlo per parti separate, ripristinando il testo Cirinnà, ma consentendo un voto a parte sul capitolo adozioni. Anche sulle parti da separare, tuttavia, nel Pd c’è scontro. A questo punto, incalza il ministro per i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi, diventa necessario trovare un’intesa. Le leggi si fanno se ci sono i numeri» e oggi «al Senato il Pd non è autosufficiente, nemmeno aggiungendo i voti di Sel». Quindi «dobbiamo creare un punto di incontro con le forze politiche che ci sono», ma «questa è la difficoltà e la bellezza della democrazia ». Un’apertura al dialogo che sembra introdurre la soluzione renziana di domani. «La discussione» di queste settimane «è già un passo in avanti – dice il ministro –. Siamo un governo che rappresenta sensibilità diverse. È un atto di coraggio discutere in Parlamento di questo tema».  Una risposta a quanti nella sinistra Pd non intendono aprire allo stralcio, per non apparire remissivi nei confronti dei 'cattodem' e di Ap. Ma è Alfano a stigmatizzare l’atteggiamento tenuto finora dagli alleati: «Il Pd ha voluto strafare? Ci sono due esempi: il tentativo di governo di Bersani con i grillini e il 'canguro'. Se il Pd non ha capito che le maggioranze variabili portano male... perseverare è diabolico», dice il ministro dell’Interno, per il quale lo stralcio del capitolo adozioni e più chiarezza per evitare i simil-matrimoni sarebbero sufficienti a portare a casa il testo. Ora, tra l’altro, alcune associazioni gay si dicono poco interessate alle adozioni, ma in attesa di riconoscimento dei diritti. Alessio De Giorgi, direttore di Gay.it, spiega: «Sono in tanti a pensare che sarebbe meglio accettare le unioni civili, anche senza stepchild adoption. Il 95% di noi omosessuali non ha figli e non intende averli». Stessi toni da Oliari di Gaylib: «Via le adozioni dalla Cirinnà: servono il dialogo e il compromesso, non lo scontro».