Attualità

L'INTERVISTA. Quagliariello: «E salta la tutela dei deboli»

Pier Luigi Fornari mercoledì 9 febbraio 2011
«Il Pdl quando è al governo queste cose non le consente mai, né al livello centrale né in Sicilia», mette in chiaro Gaetano Quagliariello, sottolineando che a firmare la proposta per il riconoscimento delle coppie di fatto in Sicilia è solo un deputato regionale del suo partito e per iniziativa personale. «È il risultato di quanto il centrodestra non si trova insieme – commenta Quagliariello –, quando invece le situazioni cambiano si verificano le attrazioni fatali». Il senatore pidiellino esprime il timore che quanto avvenuto nell’isola sia «anche il frutto di come si è involuto tutto il discorso sulle alleanze», per cui la «Sicilia è stata il laboratorio di una situazione nazionale ed il terzo polo ha avuto il suo terreno di cultura in Sicilia. È lì che è nato l’accordo tra l’Udc, Fini e Lombardo, sperimentando anche la possibilità che il terzo polo si allei al partito democratico. Si finisce poi per essere attratti dal "politicamente corretto" della sinistra che su questi temi indica la direzione, come avviene in questo disegno di legge». C’è la possibilità che il terzo polo, per evitare sconquassi, decida una moratoria sui temi etici?La moratoria, nata dalla volontà di non mettere in imbarazzo Fini, è una illusione. Il punto di fondo è che chi pensa che questi temi possano essere congelati ragiona in termini novecenteschi. Oramai sono penetrati nel dibattito pubblico, quindi se si cerca di metterli da parte, finisce poi come è avvenuto in Sicilia che le parti più pesanti delle alleanze attirano le altre sulle loro posizioni. E sul profilo costituzionale che dire della proposta fatta in Sicilia?È in contrasto con la nostra Carta fondamentale, in base alla quale è assolutamente certo che il matrimonio deve essere tra un uomo ed una donna. A quanti teorizzavano la superiorità delle direttive europee sugli obblighi costituzionali, in una pubblicazione di Magna Carta Giuliano Vassalli rispose che il vincolo della Cosituzione è invalicabile. C’è poi un vincolo culturale che non dovrebbe essere superato soprattutto nella regioni del Mezzogiorno. Perché questa specificazione?Determinate norme sono state scritte a garanzia dei più deboli. All’interno di una famiglia, concepita come società naturale, sono previste garanzie per i più deboli, cioè le donna, quando soprattutto non lavorarava per dedicarsi alla educazione dei figli, ed i minori. Il pericolo è proprio questo: che a forza di inseguire "il politicamente corretto" si arrivi a danneggiare le posizioni più deboli all’interno della famiglia. E l’impatto è ancora più pesante in un regime di risorse scarse.