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Intervista. Orlando (centrosinistra): «Basta con le oligarchie del passato»

Dino Frambati, Genova venerdì 25 ottobre 2024

Andrea Orlando

Andrea Orlando, queste elezioni hanno caratteristiche un po’ particolari. Sono state anticipate a causa dell’inchiesta su Toti e la Regione Liguria. Come commenta da candidato di centro sinistra tale situazione?

Io dico che queste elezioni rischiano appunto di essere una prosecuzione del passato con Bucci. Senza superare i problemi della sanità, quelli di una pubblica amministrazione che hanno portato alle inchieste che ci parlano di corruzione, mafia e altre opacità, e ad un declino economico che priva le giovani generazioni di un futuro, di un lavoro adeguato. Oppure li costringe a lavori sottopagati.

Il problema principale di questa regione sembra proprio essere quello della sanità e di un relativo sistema che non funzionano come i liguri meriterebbero e vorrebbero. Ci sono liste di attesa molto lunghe oppure si deve ricorrere a cure ed esami a pagamento. Come intende affrontare questo problema?

Questa è l’eredità che ci lascia il governo di Toti con 200 milioni di buco; abbiamo le liste di attesa più lunghe del Nord Italia, 100mila liguri che non riescono a curarsi e 90mila che emigrano in altre parti d’Italia per curarsi. La soluzione sta nel non dare più soldi ai privati, ma nel destinarli alla sanità pubblica.

Lei in campagna elettorale ha denunciato il problema delle infiltrazioni mafiose in Liguria. Un fatto gravissimo e preoccupante. Come pensa di combatterlo?

In Liguria la presenza mafiosa inizia dagli anni Sessanta del secolo scorso. Ci sono stati Comuni sciolti per mafia, come accade nel Sud Italia. È stato messo in evidenza anche da questa inchiesta, con la contestazione di voti di scambio politico-mafioso. Io vorrei che questo problema fosse oggetto di un impegno condiviso. Invece il mio principale avversario dice che il problema è stato risolto con il protocollo del Ponte e del resto non gliene frega niente. E questo la dice lunga.

La Liguria manca di adeguate infrastrutture che la colleghino al resto d’Italia e soffre per un sistema autostradale pessimo. Occorre risolvere la situazione, ma come pensa di farlo da presidente della Regione?

Non ci sono soldi e ci sono pratiche bloccate per malaffare. Le infrastrutture vanno potenziate. Noi siamo in grado di farlo, loro parlano ma non fanno nulla.

I porti sono forse la principale risorsa ligure, regione di mare per eccellenza. Quali sono le sue idee in proposito?

I porti liguri sono asset fondamentali. In alcuni casi, come Genova, necessitano di programmazione, in altri casi bisogna dare seguito alla programmazione, come Spezia. Il loro coordinamento può aumentare molto le potenzialità. Vanno sorretti con un sistema infrastrutturale adeguato anche dal punto di vista digitale.

Quale è il suo messaggio principale per i liguri che vanno al voto? Perché votare Andrea Orlando?

La vicenda che ha portato alle elezioni svela il sistema oligarchico dove pochi privilegiati ricchi decidevano sulla testa del popolo. Restituiamo la parola al popolo, questa è la cosa migliore della democrazia. Anzi, è questa la democrazia.