«La lista per l’Italia si farà, ma ora serve la generosità di tutti. Dell’Udc e del Pdl prima degli altri. Noi dovremo mettere da parte ogni tentazione egemonica e capire che l’obiettivo non può essere allargare il nostro partito. Loro rendersi conto che la stagione di Berlusconi si è chiusa e ora è davvero possibile voltare pagina». Rocco Buttiglione, vicepresidente della Camera e ascoltato parlamentare centrista, guarda avanti e conferma di credere a un «grande contenitore dove possano confluire le energie vive della politica e della società civile». E allora parla del gruppo di Todi, dell’area laica di Giannino e Montezemolo, di Emma Marcegaglia e di «quei ministri dell’attuale governo che chiedono che la stagione Monti non sia solo una parentesi».
Professore, probabilità che sia arrivi alla meta?C’è un traguardo ambizioso con un grande patto tra tutti i soggetti. Dico possibilità 50 per cento. Poi c’è l’ipotesi di un accordo senza il Pdl e allora arriverei anche all’80.
Chi farà le liste del nuovo soggetto?Un comitato capace di rappresentare in modo equo le forze in gioco. Persone di elevata credibilità morale capaci di selezionare candidati onesti e competenti. Ma su questo sarò chiaro: vedrei bene Alfano e Frattini perché certi nomi fino a oggi alla guida della macchina organizzativa del Pdl renderebbero tutto più difficile.
Chi sarà il leader?Abbiamo una gran fortuna: abbiamo Monti che è un leader non leader ed è un candidato non candidato. Nessuno si sentirebbe umiliato con lui al timone.
Ma l’attuale legge elettorale prevede l’indicazione del premier...La legge elettorale cambierà. Ma comunque l’indicazione del premier è un falso problema: ognuno potrà anche indicare il proprio candidato, ma se il giorno dopo il voto fosse impossibile garantire la governabilità o c’è una nuova grande coalizione o si torna a votare. Ma a quel punto sarebbe un disastro per il Paese e noi non esiteremmo a chiedere a Monti di scendere in campo in maniera chiara e diretta.
Bersani sembra deciso a vincere da soloNessuno può pensare di sfruttare il premio di maggioranza per portare una minoranza al governo. Con il 25 per cento dei consensi non si governa in una fase così complicata dove ci attendono ancora scelte di rigore.
Ma se il leader Pd provasse?Forzare sarebbero una sciagura. E per evitarla il capo dello Stato potrebbe battere un nuovo e ultimo colpo. E davanti a un nuovo intervento del Colle sulla necessità di una nuova legge elettorale Monti difficilmente potrebbe restare fermo. E allora muoviamoci ed evitiamo di far fare al Parlamento l’ennesima pessima figura.