Intervista. Bucci (centrodestra): «Per la mia regione 5 priorità»
Marco Bucci
Chi è oggi Marco Bucci e perché chiede ai cittadini liguri di votare per lei?
Rispondo con una frase che mi ha detto mia moglie quando ho accettato di candidarmi. Mi ha rimproverato di pensare più alla città, e ora alla Liguria, che non a me. Un po' è vero. Sono uno che non ama lasciare le cose a metà e l'idea che la Liguria torni indietro, anziché andare avanti, non la sopporto.
Quali le prime cose che, se eletto, farà?
Ho firmato un patto con i liguri in 5 punti. Le priorità sono: sostegno alle donne e alle famiglie, in particolare per aiutarle ad avere figli; la Liguria del benessere, con la realizzazione degli ospedali seguiti da commissari, ma anche, entro i primi 100 giorni, con l'istituzione del Piano culturale per la Regione; impulso al mercato del lavoro, favorendo chi viene a investire; le infrastrutture, per le quali ho indicato 39 opere imprescindibili, ma anche trasporto pubblico locale con la gratuità per over 70 e under 19; la cura dell'entroterra, più servita dalla rete, ma anche dalle strade tradizionali.
I suoi rapporti con Giovanni Toti sono un fianco debole, come candidato, o rivendica tutto come positivo?
Io rivendico quanto ho sempre fatto nell'interesse della città che governavo e che nessuno ha mai contestato. Non rinnego il lavoro fatto con Toti, né l'amicizia, così come non ho mai commentato l'inchiesta. Credo però che da parte mia sia giusto pretendere di smetterla con una sovrapposizione strumentale. Poi, se la sinistra non ha altro su cui attaccarmi, è un problema loro.
La sinistra attacca su mafia e sanità. E effettivamente in Liguria qualche problema c’é su questi versanti.
Perfetto esempio di mistificazione. Circola una mia frase in risposta a un'accusa del mio avversario, manipolata come se fosse riferita al problema della mafia. Io la mafia l'ho combattuta con i fatti, come testimoniano anche le parole del capitano Ultimo. Quando ho realizzato il nuovo ponte in meno di due anni, tutti dicevano che le procedure semplificate si sarebbero prestate a infiltrazioni malavitose. Ho siglato protocolli con Anac e Prefettura e abbiamo tenuto lontano ogni appetito. Idem per le altre opere di cui sono commissario. Il Comune di Genova è all'avanguardia nell'assegnazione di beni confiscati alla mafia. Ripeto adesso quella risposta travisata: non me ne importa niente di quello che dice Orlando. Io faccio. Così pure sulla sanità: le liste d'attesa vanno azzerate. L'ho già fatto quando ero a Liguria Digitale, so come fare, lo farò di nuovo.
Il “modello Genova”, “uomo del fare”, si dice in relazione a lei. Però per gli avversari troppe infrastrutture, invasive (supermercati inclusi), sono state fatte soprattutto per interessi.
Dire che le infrastrutture siano troppe e invasive è già ridicolo. Una cosa però è vera: verranno fatte per interesse. Per interesse dei liguri. Incredibile è poi l'accusa sui supermercati, fatta da chi ha riempito la Liguria di Coop e si lamenta perché sono stati introdotti tre punti vendita. Ho già detto che non ce ne saranno di nuovi e, pur nel rispetto della normativa ue sulla concorrenza, rivedremo il piano regionale del commercio a tutela dei negozi di prossimità. Come assurda è la polemica montata per il taglio e la sostituzione di alcuni alberi malati a rischio crollo.