Si infiamma improvvisamente il confronto sulle utilizzazioni o meno delle intercettazioni solo a scopo investigativo senza che queste possano mai arrivare sul tavolo del giudice. A dar fuoco alle polveri la proposta del deputato del Pdl
Maurizio Bianconi che l'ha presentata "a titolo personale" e che è stata posta all'ordine del giorno della commissione giustizia lo scorso 31 marzo.Il senatore del Pd
Giuseppe Lumia definisce quella proposta un "vero e proprio attentato alla libertà di stampa". La proposta di Bianconi, già inserita all'ordine del giorno della Commissione giustizia della Camera, insieme a tante altre, prevede che le intercettazioni vengano declassate da prove di reato e dovrebbero essere distrutte alla fine delle indagini. Questo perché sarebbero ritenute uno strumento utile per scoprire violazioni del codice penale, ma non in grado di far condannare un imputato. Perderebbero quindi quel valore di prova che hanno ora.Nastri registrati e trascrizioni dovrebbero essere impiegati solo allo scopo di trovare altre prove più schiaccianti da portare davanti al giudice. Maurizio Bianconi sottolinea di aver presentato la proposta a titolo "strettamente personale", senza impegnare quindi il Pdl al quale appartiene:"anche per questo ho evitato di chiedere la firma ai miei colleghi.