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ALLARME PREVIDENZA. La Corte dei Conti richiama l'Inps «Risanare subito i fondi pensione»

martedì 6 novembre 2012
La Corte dei Conti ritiene che siano "indilazionabili" misure di risanamento dei principali fondi dell'Inps e la razionalizzazione di quelli minori. È quanto scrive la Corte nella Relazione sulla gestione finanziaria Inps 2011 chiedendo un "monitoraggio "assiduo" dell'incidenza delle riforme di lavoro e previdenza sulla spesa pensionistica."Appaiono indilazionabili - si legge nella Relazione - misure di risanamento dei principali Fondi amministrati, nonchè di razionalizzazione di quelli 'minorì, in consecutiva e più marcata perdita complessiva, contenuta solo in parte dagli attivi della Gestione per le prestazioni temporanee e di quella per i parasubordinati, il cui netto patrimoniale congiunto prevale sui gravosi passivi degli autonomi (agricoli e commercianti) e del più grande Fondo per il lavoro dipendente (appesantito dai dissesti strutturali dei dirigenti di azienda e di quelli della elettricità, trasporti  e telefonia), i cui saldi negativi tra contributi e prestazioni trovano insufficiente copertura nel finanziamento statale, ancora non adeguatamente individuato nella componente assistenziale a carico della fiscalità".I conti generali dell'Istituto - sottolinea la Corte - registrano nel 2011 "una ulteriore contrazione dell'avanzo finanziario e un accentuato deficit economico, connessi al primo declino degli apporti statali, dalle cui dimensioni quantitative e soprattutto qualitative (a titolo di trasferimenti o di anticipazioni a debito ) restano condizionate le stime di pesanti risultanze negative nel 2012, che incorporano lo squilibrio strutturale, già evidenziato dalla Corte nel recente referto sulla più grande gestione acquisita dell'ex Inpdap, corretto solo in parte dagli ultimi provvedimenti normativi".ESODATI, STOP ALL'EMENDAMENTOIntanto è arrivato un brusco stop all'emendamento alla legge di Stabilità che ampliava le garanzie per i lavoratori esodati e che era stato votato all'unanimità dalla commissione Lavoro. La commissione Bilancio della Camera ha infatti giudicato inammissibile la proposta​ perché le coperture sono state giudicate "inadeguate".