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PROCURA DI MILANO. Caso Ruby, domani la richiesta di giudizio immediato per il premier

  martedì 8 febbraio 2011
I pm milanesi che indagano sul caso Ruby hanno stralciato la posizione del premier Silvio Berlusconi e hanno creato un autonomo fascicolo per le accuse di concussione e prostituzione minorile. Lo stralcio e la creazione di un nuovo fascicolo processuale sono stati decisi in vista della richiesta di giudizio immediato prevista per domani. Al momento il premier risulta indagato, per la concussione e per la prostituzione minorile solo in relazione a Ruby. Lo si legge in una nota firmata dalla Procura di Milano Edmondo Bruti Liberati.VERSO RICHIESTA DI GIUDIZIO IMMEDIATO PER I DUE REATI La Procura di Milano si appresterebbe a chiedere il giudizio immediato nei confronti del premier Silvio Berlusconi per entrambi i reati formulati nei suoi riguardi, vale a dire concussione e prostituzione minorile. La creazione del nuovo fascicolo a carico di Berlusconi per i due reati ipotizzati e la separazione della sua posizione rispetto a quella di Lele Mora, Emilio Fede, Nicole Minetti e altri indagati viene interpretata in ambienti giudiziari proprio come l'atto preliminare alla richiesta di giudizio immediato che dovrebbe arrivare domani alla cancelleria del gip.GHEDINI: «LA PROCURA DI MILANO VIOLA LA COSTITUZIONE»«Me l'aspettavo, perché violano le norme costituzionali» Così Nicolò Ghedini, deputato Pdl e legale del premier, lasciando palazzo Grazioli dopo un colloquio con Silvio Berlusconi, commenta le notizie che arrivano dal Palazzo di Giustizia di Milano, secondo le quali la Procura intenderebbe procedere nei confronti del presidente del Consiglio per entrambi i reati che gli vengono contestati. Mentre Ghedini lasciava la residenza di Berlusconi, è arrivato a via del Plebiscito Gaetano Pecorella, anche lui deputato Pdl e già legale dello stesso premier.RUBY GIÀ MAGGIORENNE: LA TESI DELLA DIFESA«È la tesi difensiva dell'avvocato Ghedini e se lui ritiene di diffonderla... noi comunque invieremo i verbali e le memorie difensive al gip». Lo ha affermato il procuratore della Repubblica di Milano, Edmondo Bruti Liberati, commentando il fatto che, come riportato oggi da Il Giornale, i difensori del premier avrebbero sollevato la questione che  Ruby sia nata non nel '92, ma nel '91. Gli avvocati del premier avrebbero fatto riferimento a un verbale, riportato anche nell'invito a comparire per Nicole Minetti, nella quale la giovane marocchina nel maggio 2009, davanti ai carabinieri per denunciare un borseggio subito, avrebbe detto di essere nata il 1 novembre del '91 e non il 1 novembre del '92».INCHIESTA NAPOLI, ATTESO IN PROCURA MATERIALE SU TOMMASIPotrebbero arrivare già oggi in Procura l'informativa della squadra mobile e la trascrizione delle intercettazioni che riguardano Sara Tommasi, la showgirl coinvolta in un giro di prostituzione su cui indaga la Dda di Napoli. I pm Antonello Ardituro e Marco Del Gaudio e l'aggiunto Alessandro Pennasilico intendono esaminare il materiale prima di prendere iniziative. La mossa successiva dovrebbe essere un incontro con i pm di Milano che indagano sul caso Ruby per concordare una comune strategia; quindi potrebbero essere convocate in Procura alcune persone informate dei fatti, tra cui la stessa Tommasi. È invece esclusa al momento la convocazione del fotografo Fabrizio Corona, che in alcune interviste ha affermato che la criminalità napoletana starebbe cercando di vendere fotografie di Berlusconi nudo.LA RUSSA, IO ESTRANEO A INCHIESTA SU SARA TOMMASI«Sono veramente indignato per l'accostamento arbitrario e immotivato del mio nome a vicende che riguardano una inchiesta napoletana relativa all'attrice Sara Tommasi, alla quale, come si evince dagli stessi articoli, sono del tutto estraneo». Lo dichiara il ministro della Difesa Ignazio La Russa. «Alcuni giornali - spiega La Russa - affermano che vi sono state con la Tommasi alcune telefonate. Non ne ricordo assolutamente nemmeno una e questo benché nessuno potesse sapere che la persona in questione fosse oggetto di indagine e che quindi non sarebbe stata censurabile la sua conoscenza. Ricordo invece di aver ricevuto un sms con tono forzatamente confidenziale che mi stupì». «Resta insuperabile il fatto - prosegue il ministro - che non ho mai, dico mai, fatto seguire alcun incontro o anche semplice contatto diretto o indiretto con la persona in questione. Sono pronto a ogni ammenda se qualcuno dimostrasse il contrario. Ma quale penitenza pagherà - aggiunge - chi ha diffuso e poi pubblicato, anche in maniera maliziosa, la notizia priva di ogni rilevanza, che in realtà è una "non notizia"? Mi piacerebbe saperlo. Da oggi però, - conclude - nessuno potrà più far finta di non sapere la verità senza assumersene la responsabilità nelle sedi competenti».- Approda al comitato di presidenza del Csm il caso di Matteo Brigandì, il consigliere dell'organismo indagato perché sospettato di aver passato a  Il Giornale un fascicolo sul pm di Milano Ilda Boccassini. L'ipotesi è che ogni iniziativa venga congelata fino all'esito delle indagini. C'è attesa intanto per la decisione della procura di Milano sulla richiesta di rinvio a giudizio immediato per il premier. L'inchiesta va avanti e nei prossimi giorni i pm napoletani che indagano sul giro di prostituzione in cui è coinvolta la showgirl Sara Tommasi, potrebbero incontrare i colleghi milanesi titolari del caso Ruby per decidere se trasmettere loro una parte degli atti. Da alcune telefonate, infatti, emergerebbero conferme alle ipotesi accusatorie dei pm milanesi sul giro di ragazze che ruotano intorno a Lele Mora e che frequentavano Arcore.