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Catania. Assassinato Leonardo Grasso, frate dei malati di Aids

Redazione Internet sabato 5 dicembre 2020

Un incendio per coprire un omicidio: quello di fratel Leonardo Grasso, 78 anni, fondatore e responsabile della comunità per assistenza ai malati di Aids e di recupero per tossicodipendenti "Tenda San Camillo" di Riposto, in provincia di Catania. Ad appiccarlo uno dei sei ospiti della struttura, tutti illesi. È la ricostruzione dei carabinieri della compagnia di Giarre e del comando provinciale di Catania sul rogo. Militari dell'Arma hanno identificato e bloccato il presunto autore: un 52enne ospite della struttura che, secondo l'accusa, dopo aver appiccato il fuoco sarebbe fuggito con l'auto della vittima.

Un particolare che lo ha reso individuabile grazie all'antifurto satellitare montato sulla vettura. Così i carabinieri lo hanno rintracciato e bloccato a Catania e lo hanno portato nella caserma del comando provinciale dei carabinieri dove è stato sentito dal magistrato di turno della Procura. Al sostituto procuratore Angelo Brugaletta, che ha disposto il suo fermo, assistito dal legale di fiducia l'uomo, indagato in passato per furti commessi in provincia, ha confessato l'omicidio, fornendo però dei particolari che non hanno convinto del tutto chi indaga.

Sul movente che ha ricondotto a motivi personali tra i due uomini, ma avrebbe agito mentre la vittima dormiva da solo nella sua stanza. E anche sulla dinamica: ha ammesso di avere cosparso di alcool la vittima e aver appiccato il fuoco con un accendino, ma non di averla picchiata, nonostante siano state trovate tracce di sangue.

Il 52enne è stato condotto da carabinieri nel carcere di Caltagirone con l'accusa di omicidio volontario aggravato. La Procura di Catania ha disposto l'autopsia per chiarire l'esatta dinamica dell'accaduto.

L'allarme era scattato intorno alle 5 del mattino, quando qualcuno dalla struttura ha chiesto aiuto per l'incendio. Sul posto sono arrivate più squadre dei vigili del fuoco che hanno spento le fiamme e trovato, nella sua stanza, il corpo senza vita di fratel Leonardo Grasso.

I pompieri hanno anche subito accertato la natura dolosa del rogo. Sul posto per indagini e accertamenti sono arrivati i carabinieri della compagnia di Giarre e della Sezione investigazioni scientifiche (Sis) del comando provinciale dell'Arma di Catania.


Il dolore del vescovo di Acireale

"Di questa vicenda non conosciamo ancora bene i contorni, ma ci lascia sgomenti, siamo nel dolore. Esprimo le condoglianze della diocesi di Acireale ai frati e ai padri di San Camillo, perché sono stati esemplari così come lo ha stato fra Leonardo. Nei prossimi giorni cercheremo di capire cosa è successo con l'aiuto degli inquirenti". Così monsignor Antonino Raspanti, vescovo di Acireale, che stamattina si è recato nel luogo dove si è consumato l'incendio. "Fra Leonardo è stato sempre l'anima di questa opera di questa bella casa, tantissime persone sono passate da qui, alcune sono rimaste dentro per anni. Fra Leonardo si è sempre dedicato con trasporto, con passione a queste persone che attraversano momenti difficile e che a volte sono aggressive", ha concluso il vescovo.

Chi era fra Leonardo

Fratel Leonardo Grasso aveva preso i voti a 50 anni per dedicare la sua vita ai sofferenti. La svolta era arrivata dopo la morte di entrambi i genitori, deceduti a sei giorni di distanza l'uno dall'altro. Così da agente di commercio con un'attività avviata aveva cambiato radicalmente vita scegliendo di diventare camilliano.

Parlando della sua esperienza nel maggio del 2014 alla trasmissione "La vita in diretta" con Franco Di Mare per il quarto centenario della morte di san Camillo, fratel Grasso aveva confermato di essere felice nell'operare a fianco dei sofferenti e dei bisognosi, senza rimpianti per una vita ricca di divertimenti, ma che lo aveva lasciato vuoto e carico di domande. E in tv aveva ricordato come la sua parabola somigliasse molto a quella dello stesso san Camillo, che dopo una vita scapestrata dedicò tutto se stesso ad aiutare gli altri.