Cancellare la detrazioni per il coniuge a carico? «È una scelta che lascia interdetti non tanto e non solo per i suoi significati economici, quanto per le valenze sociali e culturali che porta con sé», dice Francesco Belletti, presidente del Forum delle associazioni familiari, commentando la notizia,
riportata ieri da Avvenire, dell’intenzione del governo di abolire lo sgravio per il coniuge a carico, destinando le somme a incentivi per il lavoro femminile. «Ogni persona (donna o uomo, visto che la norma che si vuole abrogare è totalmente reversibile) deve poter essere libera di scegliere se dedicare il proprio impegno ai familiari (che siano figli, anziani o malati) o al lavoro esterno – spiega Belletti –. Riteniamo ideologica l’idea che le donne 'devono' lavorare, come unica risposta alla crisi. Per noi, prima di tutto, le donne devono poter scegliere, senza penalizzazioni se decidono di investire la propria attività e le proprie energie nelle relazioni e nella cura dei familiari. L’iniziativa del governo è una doccia fredda che riporta indietro l’orologio della storia a quando la fatica esercitata nel segreto delle mura domestiche, veniva considerata come un 'non-lavoro' o una mansione di serie b. Speriamo Renzi corregga questo svarione».Un «no» secco all’eliminazione delle detrazioni per il coniuge a carico lo dice anche il senatore Udc Antonio De Poli. «Chiediamo al Governo di eliminare fin d’ora questa possibilità. Accolgo con favore le misure come il tax credit a favore delle donne lavoratrici. Dall’altro lato, però, non si possono penalizzare le donne che decidono di dedicarsi alla famiglia rinunciando alla carriera. Ci auguriamo che presto arrivi un chiarimento da parte di Palazzo Chigi. Difendiamo le famiglie», conclude De Poli. Avvenire di ieri con la notizia sugli sgravi