Coronavirus. In carrozzella nella pandemia
Non è mai scesa dalla sedia con le ruote e nemmeno hai mai perso sorriso e buonumore. Se la vita per lei è più difficile, figurarsi la quarantena e questa brutta storia del coronavirus. Tiziana Civitani, anche seduta, è cantante dei “Ladri dei carrozzelle”. Vive con la mamma nella periferia capitolina, non esce da un paio di mesi, ha voluto anche rinunciare all’assistenza ”per la mia sicurezza e quella di chi mi aiutava”. Viene a casa la sorella a darle una mano, un paio di volte al giorno.
Eppure quel che le manca più di tutto è cantare, visto che “farlo nella propria cameretta, davanti a un cellulare, non è proprio il massimo” e certo assai diverso che “farlo su un palco, con la gente”. O forse no, ci pensa su e dice che a mancarle più d’ogni altra cosa è proprio “la gente, il suo affetto, gli applausi”, e, in questo periodo “un bel gelato e il sole”. Però si rincuora e aggiunge “vabbè, aspetteremo”.
Non dimentica chi è morto nella pandemia, chi soffre in un ospedale, non è tipa che potrebbe farlo. Poi non si fa illusioni: dopo, “immagino che saremo un po’ tutti diffidenti, l’uno con l’altro. Non ci faremo, credo, avvicinare da tutti facilmente. E sono sicura che non si potrà più stare insieme come si stava prima, almeno fino al prossimo anno”. Insomma, secondo lei “non sarà un futuro ‘libero’, almeno non in tempi brevi”.
La sua quarantena la trascorre “facendo video per i Ladri di carrozzelle e per i social, guardando la tv” e soprattutto “ascoltando musica”. Ah, già - aggiunge - “soprattutto mangiando…”. Aspettando di poter tornare “al centro commerciale per poter comprare i miei trucchi”.