Attualità

ALLARME IN EUROPA. Ue, in 23 milioni vivono con 10 euro al giorno

Luca Liverani venerdì 22 gennaio 2010
Nello stesso giorno in cui a Madrid la Commissione europea dà il via all’Anno per la lotta contro la povertà e l’e­sclusione sociale, Caritas europea lancia la sua campagna Zero poverty, act now, povertà zero, agisci ora. A promuoverla saranno le Caritas na­zionali con il coinvolgimento delle diocesi. Spille, magliette, poster, un sito, una petizione su internet, kit per le scuole: una strategia articola­ta per sollecitare i governi naziona­li a tradurre in fatti gli impegni pro­grammatici presi per l’anno euro­peo. Un impegno ecclesiale per diffondere la consapevolezza che la povertà esiste anche nei continenti ricchi, ma che non è un destino i­neludibile. Lavoro, alloggi, minori, famiglie, welfare sono le leve su cui agire. L’esempio lo darà il Vescovo di Roma: papa Benedetto XVI il 14 febbraio - festa dei patroni d’Euro­pa Cirillo e Metodio - visiterà l’O­stello Caritas 'Don Luigi Di Liegro' alla Stazione Termini. A dieci anni dalla Strategia di Li­sbona del 2000, dunque, l’anno eu­ropeo di lotta alla povertà intende riprogettare le azioni di integrazio­ne sociale. La Caritas, forte del suo bagaglio di esperienza e cono­scenza, vuole giocare a fondo que­sta partita. A presentare la campa­gna Zero poverty, agisci ora è il di­rettore di Caritas italiana don Vit­torio Nozza, affiancato dal respon­sabile del Servizio Europa della Ca­ritas, don Livio Corazza, e dal di­rettore della Caritas diocesana di Roma, don Enrico Feroci. Don Nozza ricorda che sono 2 mi­lioni 737 mila le famiglie in condi­zioni di povertà relativa, l’11,3% del totale, pari a 8 milioni e 78 mila po­veri, il 13,6% della popolazione. Fa­miglie con tre o più figli, anziani, basso livello di istruzione, problemi occupazionali i principali fattori as­sociati alla povertà. Don Feroci ri­corda che a Roma gli affitti sono cre­sciuti in 10 anni del 145% e che ne­gli ultimi due anni alle Caritas par- rocchiali si sono rivolti il 52% di stra­nieri in più e ben il 117% di italiani. Lo scandalo della povertà dunque allunga le sue radici nelle società ricche. Caritas Europa ha prepara­to per la campagna un Poverty Pa­per, un quaderno sulla povertà in­titolato, nella versione italiana, In mezzo a noi per analizzarne le cau­se nel Vecchio Continente: « Po­vertà ed esclusione sociale – vi si legge – sono conseguenza di una disfuzione delle tre fonti di welfa­re sociale: mercato del lavoro, fa­miglia e stato socio-assistenziale». Precarizzazione dell’occupazione, allentamento dei vincoli di solida­rietà familiare, riduzione degli in­terventi sociali visti più come im­pedimento che come incentivo al­l’emancipazione sono i fenomeni che hanno quindi indebolito i tre pilastri del benessere sociale. Oltre agli interventi correttivi su questi tre settori, Caritas Europa nel documento espri­me preoccupazione per l’ampia percen­tuale di bambini a rischio povertà: chi da piccolo va male a scuola e ha proble­mi di salute non a­vrà molte possibilità di trovare un buon lavoro e con ogni probabilità andrà a ingrossare le fila dei poveri. «La preven­zione della povertà nelle fasi inizia­li della vita – si legge nel Poverty Pa­per – è addirittura più importante della stessa lotta alla povertà». Sono il 10 per cento le famiglie in Europa in cui uno o più componenti sono disoccupati Il 16 per cento dei cittadini europei sono invece a rischio povertà Quasi 19 milioni i bambini che rientrano in questa situazione