"Possiamo eliminare l'Imu sull'85% delle famiglie con 2 miliardi", mantenendola sul 15% di immobili di lusso. È l'ipotesi indicata dal viceministro dell'Economia, Stefano Fassina, durante un convegno di Confcommercio. Le risorse sono "limitate" - dice - ma altri 2 miliardi si potrebbero usare per evitare l'aumento Iva, per ridurre le tasse sui redditi più bassi o per rifinanziare cig in deroga". Fassina sottolinea che cancellare l'aumento dell'Iva è una "priorità".Positivo il commento di Federico Fornaro, della Commissione Finanze e Tesoro del Senato. "Il vice ministro Fassina ha indicato la strada giusta per trovare una soluzione equilibrata ed equa per la riforma dell'IMU sulle prime case: esentare dal pagamento della tassa l'85% delle abitazioni (portando la detrazione dagli attuali 200 euro a 600) e risparmiare così circa 2 miliardi rispetto alla proposta del PDL di abolizione totale. Il PDL deve guardare in faccia la realtà".Fassina ha poi ammesso che "la pressione fiscale è insostenibile": un commento arrivato dopo i dati resi noti da Confcommercio,
secondo cui il peso delle tasse è pari al 54% del Pil italiano. "C'è una relazione stretta tra la pressione fiscale, la spesa e l'evasione" ha ammesso Fassina, che poi ha aggiunto: "Senza voler strizzare l'occhio a nessuno, senza ambiguità nel contrastare l'evasione ci sono ragioni profonde e strutturali che spingono molti soggetti a comportamenti di cui farebbero volentieri a meno".Ridurre la pressione fiscale è un obiettivo "prioritario", da perseguire "con tenacia" anche per il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, che ha calcolato la pressione del fisco al 44% nel 2012. "Il carico fiscale va redistribuito: - ha aggiunto - i proventi della lotta all'evasione vanno utilizzati per ridurre le aliquote legali". Davanti alla commissione Finanze del Senato, Saccomanni ha però detto che la riduzione del carico fiscale per imprese e lavoro rientra in un orizzonte "non di mesi, ma di anni".