"Stiamo continuando a ragionare per trovare tutte le soluzioni utili". Parla così del nodo Imu il ministro Graziano Delrio, lasciando Palazzo Chigi dopo il vertice interministeriale con Letta e Alfano in vista del Consiglio dei ministri di mercoledì. Presente anche il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, e quello degli Affari regionali, Graziano Delrio. Nel pomeriggio di oggi è invece convocato un Consiglio dei ministri per il pacchetto di misure relativo al comparto della Pubblica amministrazione.Lo scontro nel governo sull'Imu è frontale. Il Pdl insiste: o si cancella la tassa per le prime case e i terreni agricoli o si aprirà la crisi. I ricatti sono "inaccettabili" e comunque non ci sono soldi per fare tutto, avverte però il sottosegretario all'Economia Stefano Fassina, che ricorda le quattro priorità: "Imu, Iva, disoccupati in deroga e esodati, e su queste dobbiamo allocare risorse scarse", sottolineando che sarebbe "immorale" cancellare l'Imu a chi vive "in 400 metri quadri in centro a Roma" e non pensare "a un esodato o a un disoccupato. In queste ore i tecnici del Tesoro fanno e rifanno i conti, cercando di raggranellare più risorse possibili. Perché gli interventi che hanno bisogno di coperture subito non riguardano, appunto, solo gli immobili: c'è da rifinanziare la cassa integrazione in deroga (con un decreto "già pronto" come ha annunciato il ministro Enrico Giovannini), per la quale dovrebbero essere spese le risorse che lo Stato incasserà grazie alla nuovatranche di pagamenti della P.a. (10 miliardi, che dovrebbero essere sbloccati a strettissimo giro e che porterebbero un 'extragettito' Iva di uno, massimo due miliardi). Ma vanno rifinanziate anche le missioni all'estero (400 milioni), peraltro "miglior esempio di un'Italia che funziona" come ha sottolineato Letta in visita in Afghanistan, senza contare il nodo dell'Iva, destinata a salire dal 21 al 22% a ottobre se non si troveranno risorse per 'congelarla' almeno fino a fine anno.Fin qui le urgenze non procrastinabili. Per l'Imu l'impegno fin dall'inizio da parte dell'Economia è stato quello di trovare la copertura per cancellare almeno la rata di giugno (2,4 miliardi), con risorse da cercare tra le pieghe del bilancio, ma anche guardando a un inasprimento delle accise su sigarette, alcolici e giochi (non la benzina e per non più di un miliardo, anzi probabilmente meno) ma anche al gettito che potrebbe arrivare da altri provvedimenti economici messi in campo in questi mesi, come quello che ha introdotto gli 'ecobonus'.Insomma, la difficoltà di reperire tutti i 4 miliardi necessari per la 'moratoria' per il 2013 sulla prima casa restano tutte. Tanto che si fa sempre più concreta l'ipotesi, circolata nei giorni scorsi, di un intervento in due tempi (cancellazione della rata di giugno subito e Service Tax da affidare alla legge di stabilità). Tra domani e martedì continueranno le riunioni e gli incontri tecnici al termine dei quali il ministro dell'Economia cercherà di tirare le fila per tenere insieme tutto ed evitare l'implosione dell'esecutivo. In serata uno spiraglio viene aperto da un post su Twitter del vicepremier Alfano: «Sull'Imu c'è ancora da lavorare fino
a mercoledì, ma possiamo farcela».