Sarà oggi il giorno del 'verdetto finale', quello in cui si conosceranno numero e nomi di tutti i candidati alle regionali cosiddetti 'impresentabili': «Sarà un pacchetto non insignificante», fa trapelare il vicepresidente della commissione Antimafia, Claudio Fava, che tuttavia spiega che il lavoro di accertamento sui 4mila candidati totali è ancora in corso in queste ore e che si tratta di un compito molto elaborato e giustamente meticoloso. Alle 12,45 è prevista una breve riunione dell’ufficio di presidenza dell’Antimafia stessa cui seguirà, alle 13, la seduta plenaria, dove con ogni probabilità sarà discussa una relazione di accompagnamento alla lista degli 'impresentabili' con una valutazione complessiva della vicenda, di cosa ha rappresentato. E dove - è lecito pensare - verrà fatta qualche riflessione sulle difficoltà in cui, in questa campagna elettorale per le regionali, ha mostrato di dibattersi la politica. Al termine è prevista una conferenza stampa nella quale la presidente Bindi illustrerà gli esiti della verifica svolta sulle liste elettorali. «Ci aspettavamo che i partiti, che hanno approvato con giubilo il Codice di formazione delle liste, ci ringraziassero. Invece leggo molta ipocrisia, sfacciataggine e improvvisazione», osserva Fava. Sui numeri dei candidati 'impresentabili' ognuno sembra dire la sua, aumentando la confusione di una vicenda già confusa: così, per il senatore Pd Salvatore Tomaselli «verranno fuori un’altra decina di nomi, non di più». Per il Pd Roberto Speranza, il partito «è pulito e trasparente, non ci sono impresentabili nelle nostre liste». Per il ministro del-l’Interno, Angelino Alfano, «se la politica e i partiti scelgono le persone sbagliate da presentare all’elettorato, gli elettori li puniranno con il non voto di quel candidato». Il capogruppo di Forza Italia in commissione Antimafia, Ciro Falanga, annuncia che redigerà quanto prima un disegno di legge che modifica la legge elettorale laddove si prevede che le liste vengano presentate 30 giorni prima del voto: «Sono troppo pochi per permettere verifiche e anche la buona volontà della presidente della commissione Antimafia, Rosy Bindi, si è scontrata con le difficoltà dei tempi e quelli delle autorità preposte alla collaborazione con la commissione». Ma soprattutto Falanga suggerisce, più che andare a vedere i carichi pendenti dei candidati, di seguire con maggiore attenzione le condotte dei singoli e le modalità di acquisizione dei consensi, «anche da parte dell’elettore: io lo sto facendo in Campania e trarrò le mie conclusioni, ho visto qualcosa di ombroso». E mentre il senatore Maurizio Gasparri (Fi) chiede se il silenzio «sullo scandalo De Luca» sia dovuto a «complicità di partito» ed esorta Bindi a parlare oggi «prima del silenzio elettorale», il deputato Cinque Stelle Francesco D’Uva sottolinea la necessità che i nomi degli 'impresentabili' vengano fatti senza perdere altro tempo. «Dalla mezzanotte di venerdì scatta il silenzio elettorale ed è giusto che i cittadini sappiano chi sono veramente i candidati che vanno a votare».