Coronavirus. Sostegni all'economia: ecco cosa c'è nel primo decreto
Il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri
Sospensione dei pagamenti delle bollette, dei mutui, della Rc auto, dei versamenti previdenziali e delle cartelle esattoriali. Cassa integrazione o altre forme di sostegno al reddito per oltre 17mila lavoratori. Sussidio specifico di tre mesi per i lavoratori autonomi.
A una settimana dall’esplosione dei contagi il governo apre un paracadute a sostegno delle popolazioni residenti nelle zone di focolaio del virus. Il primo dei decreti annunciati è stato varato ieri sera dal Consiglio dei ministri. Focalizzato appunto sui Comuni delle 'zone rosse' di Lombardia e Veneto, contiene anche misure di carattere nazionale a favore del turismo.
Un primo assaggio delle più generalizzate misure antirecessione che saranno completate con un secondo provvedimento, atteso per la settimana prossima. In particolare scatterà subito la sospensione dei versamenti di ritenute e contributi per il settore turistico-alberghiero. E sono previsti voucher per consentire di rimborsare le disdette sia di hotel che di voli aerei. Ristoranti e alberghi di tutto il Paese sono le attività più duramente colpite dall’epidemia e dal panico globale che ha suscitato. Un settore che vale da solo il 5% del Pil.
Per il momento però il 'focus' è sulle aree più colpite, 10 comuni lombardi e uno in Veneto. Per il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, si tratta di un «primo segnale concreto» arrivato in «tempi record». Dobbiamo affrontare» l’emergenza «con determinazione, unità, serietà e anche fiducia. Il Paese può andare avanti, l’economia può e deve ripartire ed essere sostenuta», ha aggiunto il titolare del Mef, che invoca però «una risposta non solo nazionale, ma anche europea: l’Ue dimostri che è in grado di dare risposte comuni e non solo concedere all’Italia un po’ di flessibilità per reperire le risorse necessarie », ha osservato.
Ma una prima critica negativa arriva da Mariastella Gelmini, capogruppo di Fi alla Camera: «Misure inadeguate. Forza Italia è pronta a stravolgerle con le sue proposte». Nelle bozze del provvedimento compaiono tutte le misure di cui si è parlato in questi giorni, dalle agevolazioni per l’accesso al Fondo di garanzia per le Pmi allo stop, almeno fino al 30 aprile, di adempimenti e versamenti per le bollette.
Slitta, per le zone rosse, anche la scadenza per le rate della rottamazione- ter, che passa dal 28 febbraio al 1 giugno. Anche chi ha aderito al 'saldo e stralcio' avrà tempo fino a inizio giugno. Per i 17.600 lavoratori dipendenti coinvolti arrivano procedure semplificate per aver la Cig ordinaria o quella in deroga per le mini-imprese sotto i 6 addetti. Ci sarà poi anche un’indennità di 500 euro al mese per tre mesi per collaboratori, autonomi e professionisti.
Previste norme salva stipendio per i lavoratori pubblici (non saranno conteggiate le assenze dovute all’epidemia), unite a misure per favorire il lavoro agile nella Pa con nuove dotazioni informatiche. La carta famiglia viene estesa anche ai nuclei con un solo figlio (anziché tre) se interessati dal contagio. Nel Dl ci sarà anche una proroga dei termini, generale per tutto il Paese, per trasmettere le informazioni per le dichiarazioni dei redditi del 730. Tamponata l’emergenza si dovrà invece trovare la ricetta anti-recessione, dopo che già nell’ultimo trimestre 2019, ben prima del problema Coronavirus, il Pil era calato di 3 decimali.
Non si sono ancora stime precise per il 2020, ma nel governo e tra gli analisti c’è chi teme un effetto pesante, con un calo della crescita che potrebbe andare ben oltre lo 'zerovirgola'. Per il rilancio il governo sta studiando un piano di investimenti, la semplificazione e lo sblocco dei cantieri, in particolare per le infrastrutture.
Come è stato chiesto anche da imprese e sindacati nell’appello congiunto di giovedì. Ma si tratta di interventi che avranno bisogno di nuovi e consistenti fondi, mentre il rallentamento economico comporterà al contrario un rallentamento delle entrate. L’esecutivo punta a sfruttare tutti gli spazi che potranno essere concessi dall’Ue non solo sfruttando le regole sulla flessibilità da cui, secondo i più ottimisti, si potrebbero spuntare anche 4-5 miliardi, ma anche attivando il Fondo di solidarietà europea.