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EMERGENZA MIGRANTI. Ue: sì alla “task force”. Letta: l'Europa ha fatto un passo avanti

venerdì 25 ottobre 2013
"Le conclusioni su cui c'è stato accordo sono sufficienti rispetto alle aspettative che noi avevamo". È soddisfatto il presidente del Consiglio Enrico Letta al termine del Consiglio europeo che ha affrontato il tema dell'immigrazione e di quanto successo a Lampedusa."L'aspetto operativo", spiega il premier, è che "il Consiglio Ue ha rafforzato il compito della task force che ieri ha cominciato a operare". "Il consiglio dei ministri degli Interni - aggiunge - si riunirà tra alcune settimane" e "al Consiglio Ue di dicembre saranno presentata le conclusioni operative, le proposte su Frontex e sull'attività di salvataggio in mare".A livello europeo, riferisce Letta, è stato "incorporato il concetto di solidarietà, e non era scontato". Inoltre, sottolinea il premier, oggi il tema è "europeo". "La tragedia di Lampedusa chiama in causa l'intera Unione europea e le conseguenze dovranno essere assunte a livello europeo". "L'Europa riprende la strada dell'integrazione"."L'Europa ha fatto finalmente un passo in avanti - commenta Letta -, l'abbiamo fortemente spinto e chiesto. Non sarebbe sufficiente se non ci fossero le conseguenze operative"."Questo non ci scarica di responsabilita: noi dobbiamo fare la nostra parte, siamo lì e non possiamo prescindere dalle nostre responsabilità ma dobbiamo coinvolgere tutta l'Europa".La Ue con l'Italia: verso il sì alla "task force"L'Unione Europea mette per la prima volta al centro la politica di accoglienza dei profughi e di contrasto al traffico di esseri umani dal Nordafrica verso il Canale di Sicilia. È un Enrico Letta fiducioso quello che arriva Bruxelles, per il Consiglio europeo, con la Ue che ora si dice pronta ad un approccio «solidale». Assicura una posizione «molto ferma», il premier, ma non arriva a mani vuote, la parte italiana di impegno in prima linea, con l’operazione Mare Nostrum, è stata definita ieri mattina in un vertice che lo stesso Letta ha presieduto a Palazzo Chigi con la task force sull’immigrazione, insieme al vicepremier e ministro dell’Interno, Angelino Alfano, i ministri degli Esteri Emma Bonino, della Difesa Mario Mauro, delle Infrastrutture Maurizio Lupi, degli Affari europei Enzo Moavero Milanesi, dell’Integrazione Cècile Kyenge, e con il sottosegretario con delega ai Servizi Marco Minniti.E c’è anche l’immigrazione, e con ruolo non secondario, nel lungo pre-vertice che diventa poi anche un lungo colloquio spostandosi insieme in auto, che Letta ha con il presidente francese Francois Hollande. La Francia, per ragioni geografiche e di confine, è uno di quei Paesi da cui l’Italia si attende un salto di qualità nella collaborazione. L’Europa deve «cambiare atteggiamento» per fare in modo che tragedie come quella di Lampedusa non si ripetano», dice Letta. Fra gli obiettivi del governo italiano c’è anche un sostegno europeo al piano di risarcimento che ieri il governo ha deciso di accordare per l’isola di Lampedusa per il grande impegno sopportato in prima linea al Sud del Continente. «Vogliamo che il Consiglio Europeo si concentri nel dare una risposta», aggiunge il premier chiedendo «impegni concreti», a cominciare dai versanti Eurosur e Frontex, senza «compromessi al ribasso».Il risultato l’Italia lo ottiene già prima di sedersi al tavolo, con il sostegno delle richieste avanzate da Roma, da parte di Spagna, Francia, Malta, Grecia, Cipro e Bulgaria. Il documento sembra aprire una nuova fase, poiché vi si mette nero su bianco che occorre dare al problema dei flussi migratori una risposta europea guidata dal principio di «solidarietà» e di «un’equa ripartizione delle responsabilità». Nella bozza che è stata sottoposta all’attenzione dei leader, in vista della discussione di oggi, si specifica che la task force costituita ad hoc (e che oggi si è riunita per la prima volta a Bruxelles come gruppo tecnico di esperti), dovrà individuare azioni concrete, in vista del Consiglio Interni Ue e del vertice di dicembre.Intanto il vicepremier e ministro dell’Interno Angelino Alfano, a Meise, alle porte di Bruxelles, ha partecipato al pre-vertice del Ppe e a sua volta ha posto «con forza» il tema chiedendo che il partito «si batta per disegnare una vera frontiera» dei 28 perché «non esistono Stati o unioni di Stati che non difendano e proteggano la propria frontiera». Italia ed Europa «sono accoglienti - dice il ministro dell’Interno - ma non possiamo accogliere tutti perché abbiamo già difficoltà, con la crisi che tentiamo di superare, ad assicurare un futuro dignitoso agli italiani».E l’Italia trova un forte alleato nel presidente dell’Europarlamento, che nel suo discorso in apertura del vertice, sferza i 28. Lampedusa è diventata «il simbolo della politica migratoria europea, che ha trasformato il Mediterraneo in un cimitero». Martin Schulz ricorda come siano almeno 20mila le persone morte negli ultimi 20 anni nel tentativo di raggiungere le coste europee. «Questo non può più essere permesso - tuona -. Lampedusa deve essere il punto di svolta nella politica migratoria europea». Si tratta di «sostenere i Paesi del Mediterraneo nell’accoglienza e nella sistemazione dei profughi. Questa è la solidarietà europea, che deve essere nella nostra agenda». (Angelo Picariello)