Il presidente dell'Ilva, Bruno Ferrante, ha dato mandato di "impugnare immediatamente" dinanzi al Riesame il provvedimento del gip di Taranto notificato ier. Un provvedimento con cui il Gip, Patrizia Todisco, ha disposto che l'Ilva "dovrà risanare gli impianti dell'area a caldo sequestrati per disastro ambientale" ma "senza prevedere alcuna facoltà d'uso" degli stessi "a fini produttivi". Inoltre, il Gip del Tribunale di Taranto haa sollecitato ai custodi giudiziali - Barbara Valenzano, Emanuela Laterza, Claudio Lofrumento e Bruno Ferrante - ad adottare "tutte le misure tecniche necessarie a scongiurarsi il protrarsi delle situazioni di pericolo e a eliminare le stesse, situazioni in ragione delle quali il sequestro preventivo è stato disposto e confermato".L'ordinanza del gip è stata notificata venerdì all'azienda, mentre si è in attesa che il Riesame faccia conoscere le motivazioni del dispositivo pronunciato nei giorni scorsi, col quale ha confermato il sequestro ma lo ha finalizzato al risanamento degli impianti. Il gip ora dice che il Riesame ha confermato "il sequestropreventivo delle aree e degli impianti indicati nel decreto emesso il 25 luglio 2012, misura che - va ribadito - non può che essere funzionale alla tutela delle esigenze preventivo-cautelari indicate dalla legge".Nella nuova ordinanza il gip segnala anche la "grave e attualissima situazione di emergenza ambientale e sanitaria in cui versa il territorio di Taranto imputabile alle emissioni inquinanti (convogliate, diffuse e fuggitive) dello stabilimento Ilva e segnatamente di quegli impianti e aree sottoposte a vincolo cautelare). Peraltro - scrive ancora il gip Todisco - lo stesso Tribunale del Riesame senza prevedere alcuna facoltà d'uso degli impianti a fini produttivi, ha ribadito prioritariamente la necessità di garantire 'la sicurezza degli impiantì e di adottare 'tutte le misure tecniche necessarie per eliminare le situazioni di pericolò...".In serata, con una nota del suo dicastero, il ministro dell'Ambiente Clini esprime l'augurio che prosegua il percorso di risanamento degli impianti
Ilva: "La decisione di interrompere l'attività di produzione
dovrebbe essere guidata dalla tipologia degli interventi da
realizzare che in alcuni casi richiedono la fermata di parti
degli impianti e in altri casi suggeriscono invece il
contrario".Interviene anche il presidente della Regione Puglia Vendola: "Credo che la drammaticità del
momento imponga a tutti gli attori di questa vicenda di dare un
contributo di chiarezza e di responsabilità".
"Credo - prosegue la nota - che non corrisponda al comune sentimento di
preoccupazione non poter comprendere in
modo univoco quale sia, secondo la magistratura, il destino
dell'Ilva. Se siamo dinanzi ad un provvedimento irreversibile di
spegnimento della fabbrica oppure se siamo invece dinanzi ad un
percorso di prescrizioni da rispettare". Per Vendola "è
paradossale che un'intera città, e tutte le istituzioni dello
Stato, non possano sapere se la soluzione che sia di svolta
ambientale ma insieme di salvezza dell'azienda (soluzione per la
quale sono impegnate le istituzioni di ogni livello) risulti
interdetta per via giudiziaria".