Da due giorni cominciano ad essere pubblicati sulle agenzie di stampa e sui giornali i documenti desecretati dal Parlamento sulla drammatica vicenda dell’omicidio della giornalista del Tg3 Ilaria Alpi e del suo operatore Miran Horovatin. Si tratta di carte acquisite dalle commissioni di inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sull’omicidio del 20 marzo 1994 e sulle quali Camera e Senato hanno deciso, dopo aver avuto il “via libera” della magistratura e dei Servizi segreti, di togliere il segreto.
Le prime notizie che emergono riguardano alcune informative del Sisde e del Sismi, di pochi mesi dopo l’agguato a Mogadiscio, che già avanzano ipotesi, sospetti, piste, indicando nomi (sia somali che italiani) e moventi. Si parla di traffico di armi legato ai progetti italiani di cooperazione allo sviluppo. Notizie inedite? No. Proprio quei documenti, peraltro acquisiti dalla magistratura utilizzati nelle inchieste e nei processi per l’omicidio, furono pubblicati da Avvenire il 18 marzo 2004 in occasione del decimo anniversario (
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Niente di nuovo, dunque. Purtroppo.
Restano però da allora alcune domande aperte. Come facevano i nostri 007, dopo pochi giorni, ad avere già notizie precise e ad indicare nomi e moventi? E perché non si andò avanti? Dieci anni fa scrivemmo anche del segreto che Servizi e Governo avevano posto sulle fonti di quelle notizie.
Invano la magistratura chiese di sapere i nomi. Ora che si riparla di quelle carte, non inedite, sarebbe però il caso che quelle fonti fossero finalmente svelate. Per aiutare a capire quei primi giorni ma anche lo scenario di quella vicenda. E a fare qualche altro passo verso la verità. Questo sì sarebbe un segreto importante da togliere.