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Il video. Le urla, i migranti in mare. L’attacco della Guardia costiera libica

venerdì 5 aprile 2024

Lo avevano ricostruito gli operatori umanitari già giovedì. Ora sono arrivate anche le immagini drammatiche dell'ennesimo attacco da parte di un'unità della Guardia costiera libica e una nave di soccorso. Questa volta è toccato alla Mare Jonio, che stava operando un intervento a favore di un'imbarcazione in pericolo in acque internazionali. «Mentre stavamo distribuendo i giubbotti di salvataggio - racconta il capomissione Denny Castiglione - è arrivata, con fare molto minaccioso e a velocità spedita, una motovedetta della cosiddetta guardia costiera libica. Al suo arrivo moltissime persone, in forte agitazione, si sono lanciate in acqua, mentre altre persone, di un precedente soccorso, venivano frustate sulla prua della motovedetta e altre, dal terrore, o si lanciavano in acqua o venivano buttate dalla guardia costiera libica». Sono state soccorse 56 persone e «non sappiamo se ci sono dispersi» aggiunge Castiglione.

Nel pomeriggio di venerdì la Mare Jonio è arrivata a Pozzallo, dove ha sbarcato i migranti, molti dei quali ancora sotto choc. Alcuni di coloro che si sono gettati in mare dalla motovedetta portavano addosso i segni delle bastonate e delle frustate subite. Gli operatori di Mediterranea hanno identificato l'imbarcazione libica: si tratta di una vecchia unità della Guardia di finanza donata a Tripoli nel 2018.

«Mentre il governo Meloni nasconde i suoi fallimenti sulle politiche migratorie facendo accordi con Albania e Tunisia - attacca il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Avs, Angelo Bonelli - il Mar Mediterraneo è diventato il nuovo terreno di conflitto e le ong e i migranti il nuovo bersaglio». Quello che è successo alla Mare Jonio, aggiunge, «è un fatto di gravità inaudita. La guardia costiera libica, sostenuta, armata e finanziata dal governo italiano, attraverso il memorandum con la Libia, non fa che continuare ad alimentare la spirale di violenza e violazione dei diritti umani. È un atto criminale. Il governo italiano, agisca immediatamente per fermarli». Analoga la posizione di Pietro Bartolo (Pd). «Il governo italiano e l'Ue - chiede - intervengano per ripristinare la salvaguardia dei diritti umani di chi chiede aiuto in mare, prima di dover piangere ancora morti e non solo tra i migranti ma anche tra chi presta soccorso nel Mediterraneo».