Caso «spese pazze» in Liguria. Il viceministro Rixi condannato: «Mi dimetto»
Rixi, Lega
Subito dopo la sentenza di primo grado, il capogruppo M5s alla Camera, Francesco D'Uva, pur dicendosi dispiaciuto, ha invocato il codice etico per i membri del governo inserito all'interno del contratto stipulato l'anno scorso da lega e 5stelle, che prevede l'incompatibilità tra ingresso nel governo e condanne anche non definitive per i reati previsti dalla legge Severino, e anche per abusi commessi in relazione a un altro pubblico ufficio. «Non penso che la Lega possa rompere su Rixi. Il contratto parla chiaro, ci sono regole certe. Se la Lega lo farà, ma lo escludo, saranno loro a assumersi la responsabilità», puntualizza il pentastellato D'Uva.
Non si risparmia, Salvini, un duro attacco ai giudici: "Rispetto le sentenze, ma trovo incredibile che ci siano spacciatori a piede libero e sindaci, amministratori e parlamentari accusati o condannati senza uno straccio di prova".
L'inchiesta
Col viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi, sono stati condannati altri 18 tra attuali e ex consiglieri regionali della Liguria. Per quasi tutti le condanne sono state superiori a quelle chieste dal pm. In tutto sono stati inflitti 51 anni di reclusione, otto misure di interdizione perpetua dai pubblici uffici. In 11 casi l'interdizione dai pubblici uffici è uguale alla durata della pena. Sono state disposte confische per tutti i condannati. Tre degli imputati sono stati assolti, come aveva chiesto la stessa accusa.
L'avvocato di Rixi, Maurizio Barabino, ha già annunciato il ricorso contro la sentenza. "Attendiamo le motivazioni della sentenza, perché siamo convinti che sia innocente", ha detto il legale. La procura aveva chiesto per Rixi la condanna a tre anni e quattro mesi per quasi 20.000 euro di spese considerate non congrue effettuate dallo stesso attuale viceministro e per altri 36.000 euro di spese effettuate da altri consiglieri sulle quali non avrebbe vigilato.