Attualità

Sanità. Il vaiolo delle scimmie "emergenza internazionale". Cosa rischia l'uomo

Redazione Esteri venerdì 16 agosto 2024

Il primo caso di vaiolo delle scimmie risale al 1958

Il vaiolo delle scimmie (mpox) rappresenta un'emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale (Pheic). Lo ha stabilito l’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) il cui direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus ha spiegato i termini del problema. La preoccupazione, ha spiegato Tedros, è legata ad almeno due fattori. Innanzitutto, le dimensioni dell'epidemia, che ha fatto registrare nella sola Repubblica Democratica del Congo oltre 14mila casi e 524 decessi nella prima metà dell'anno, superando già il bilancio dell'intero 2023. A questo si aggiunge la diffusione di un nuovo ceppo e la rilevazione di una novantina di casi in altri quatto Paesi africani, vale a dire Burundi, Kenya, Ruanda e Uganda. Sullo sfondo, poi, ci sono i diversi focolai registrati anche fuori dal continente africano. A questo proposito l’agenzia svedese per la sanità pubblica ha annunciato di aver registrato un caso, il primo in Europa. «Ad una persona è stato diagnosticato a Stoccolma il morbo causato dalla variante Clade 1», ceppo molto contagioso. «È il primo caso causato dal clade I ad essere diagnosticato al di fuori del continente africano», ha affermato l'agenzia in un comunicato.
Quanto al significato di emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale Tedros ha spiegato che si tratta del «più alto livello di allarme sotto la legislazione sanitaria internazionale». In precedenza era stata dichiarata solo per l'influenza suina nel 2009, per la polio (2014), per ebola (nel 2013 e poi, nuovamente, nel 2019), per Zika,(2016), per Covid (2020) e per la precedente epidemia di mpox nel 2022. Parallelamente alla dichiarazione di emergenza sono iniziate le contromisure. L'Organizzazione mondiale della sanità ha annunciato di aver messo a punto un piano di risposta che richiede un investimento iniziale di 15 milioni di dollari di cui 1,45 milioni sono stati già stanziati dall'Oms stessa mentre altre risorse saranno allocate nei prossimi giorni; si attende un contributo anche da altri donatori. L'Europa è stata la prima a muoversi. In particolare, l’autorità continentale per le emergenze sanitarie Hera (Health emergency preparedness and response authority) ha annunciato di avere acquistato 175mila dosi di vaccino anti-mpox da donare ai Paesi africani. Altre 40mila dosi saranno donate dall'azienda produttrice Bavarian Nordic. I vaccini saranno distribuiti dal Cdc africano. Hera donerà anche 3,5 milioni di euro entro l'inizio dell'autunno per rafforzare la capacità di test e sequenziamento del virus nella regione.
Cos’è
Il vaiolo delle scimmie è un’infezione virale zoonotica (cioè che può essere trasmessa all’uomo) causata dal monkeypox virus appartenente alla famiglia Poxviridae. È detto vaiolo delle scimmie perché l’infezione fu identificata per la prima volta in questi animali nel 1958, mentre il primo caso umano risale al 1970. Si trasmette dall’animale all’uomo attraverso la saliva ed altri fluidi corporei o il contatto diretto, compresa l’ingestione di carni di selvaggina non controllate. Nell’uomo la malattia inizia con sintomi simil influenzali cioè febbre, mal di testa, dolori muscolari, spesso ingrandimento dei linfonodi. Dopo qualche giorno, solitamente entro i primi tre, compare un’eruzione cutanea che dalla faccia può diffondersi al resto del corpo, comprese le mani e piedi. Nella maggior parte dei casi la guarigione avviene entro due al massimo quattro settimane. Ricordiamo che il vaiolo umano, cioè la patologia contratta in natura è stato dichiarato eradicato nel 1980 dall’Organizzazione mondiale della sanità a seguito di un’efficacissima campagna vaccinatoria condotta su scala mondiale. L’ultimo caso risale al 1977.