Usa. Al via il processo a Trump, che cosa succederà? Ecco le ipotesi
Donald Trump
Lunedì si apre a New York processo a Trump. L'ex presidente Usa, il primo a comparire in un tribunale penale, rischia di finire in carcere, più di tre anni dopo aver lasciato la Casa Bianca. Ma la vicenda giudiziaria non gli impedirebbe di affrontare Joe Biden a novembre in campagna elettorale, proiettando l'esito dello stesso procedimento contro di lui verso l'ignoto: se fosse eletto nuovamente, Donald Trump potrebbe, una volta insediato nel gennaio 2025, ordinare l'abbandono dei procedimenti federali contro di lui, a Washington e in Florida.
Un'assoluzione per non colpevolezza sarebbe per lui un grande successo, soprattutto dopo essere riuscito, attraverso una serie di abili ricorsi, a rinviare altri tre processi penali, due a Washington e in Georgia per aver tentato di ribaltare i risultati delle elezioni del 2020, e uno in Florida per l'uso apparentemente disinvolto di documenti riservati.
Nel caso che sarà esaminato a New York, Donald Trump è accusato di falsificazione di documenti contabili della sua società, la Trump Organization, che avrebbe mirato a nascondere, sotto la copertura di "spese legali", il pagamento di 130mila dollari a Stormy Daniels da parte del suo avvocato personale dell'epoca, Michael Cohen.
I pagamenti occulti sarebbero serviti per comprare il silenzio dell'ex pornostar, Stormy Daniels, pochi giorni prima delle elezioni del 2016, vinte con una vittoria schiacciante sulla candidata democratica Hillary Clinton. In cambio, la donna avrebbe dovuto accettare di tacere su una relazione sessuale del 2006 che Trump ha sempre negato. La sua difesa, del resto, assicura che i pagamenti sarebbero avvenuti nella sfera privata. Ma il pubblico ministero Alvin Bragg intende dimostrare che si tratta effettivamente di manovre fraudolente per nascondere informazioni agli elettori pochi giorni prima del voto.
Intanto è morto l'uomo che ieri si è dato fuoco davanti al tribunale di New York dove è in corso il processo. L'uomo, il 37enne Maxwell Azzarello, si è cosparso di liquido infiammabile e si è dato fuoco dopo aver gettato in giro degli opuscoli da lui redatti con teorie cospirazioniste.