«Dietro l’inchiesta di Bari c’è qualcuno che ha dato un mandato molto preciso e benissimo retribuito a questa signora D’Addario». Silvio Berlusconi in un’intervista esclusiva, e a tutto campo, al settimanale Chi (appartenente al suo gruppo editoriale) contrattacca deciso, ma in serata tocca a Patrizia D’Addario ribellarsi: «Smentisco che ciò sia accaduto». Insomma nessun mandato e nessuna retribuzione? La test chiave dell’ultimo filone dell’inchiesta barese sfida Berlusconi: «Qualora sia in possesso della minima prova a sostegno della sua affermazione la trasmetta all’autorità giudiziaria». Il botta e risposta arriva nel giorno della 'confessione' a tutto campo del premier che, tra l’altro, ringrazia il presidente Cossiga per l’intervento sul Corriere della Sera in cui lo esortava a non chiedere scusa a nessuno e ripete: «Non ho nulla di cui dovermi scusare con nessuno. Non c’è nulla nella mia vita privata di cui io mi debba scusare. Sono, invece, in tanti, dagli editori ai direttori dei principali quotidiani italiani, che debbono vergognarsi e che dovrebbero scusarsi con me. Ma non lo faranno certo. Perderanno credibilità e lettori». Inevitabilmente si torna a Bari. «Non ho mai pagato una donna...», contrattacca Berlusconi. Ma la domanda è inevitabile: non si era reso conto che la D’Addario potesse essere una 'prostituta d’alto bordo' che voleva tenderle una trappola? Anche la risposta è secca: «Se sospettassi di una persona una cosa del genere, le starei lontano mille miglia». E che dice di Gianpaolo Tarantini, l’imprenditore al centro dell’inchiesta? «Sono un garantista e per questo sospendo ogni giudizio». Poi spiega: «L’ho conosciuto la scorsa estate in Sardegna e mi è stato presentato come un imprenditore serio e stimato. Ora che è al centro di un’indagine penso che per lui, come per ogni cittadino coinvolto in un’azione giudiziaria, debba valere la presunzione di innocenza». Domande e risposte si accavallano. Berlusconi spiega che «nessuno dei miei ospiti è mai stato sottoposto a una perquisizione personale. Se poi qualcuno abusa della mia cortesia e della mia buona fede e viola la mia privacy, questo è un comportamento che squalifica lui, non me». E la polemica sui servizi segreti che avrebbero permesso al fotografo Antonello Zappadu di violare la privacy di Villa Certosa? Berlusconi non attacca: «Penso che i servizi segreti siano stati occupati in cose più serie delle foto di Zappadu». Salva gli 007 il premier, ma non risparmia alcuni media. «Trovo vergognoso che certa stampa riesca a strumentalizzare persino il disagio e le attese delle vittime del terremoto», attacca prima di precisare che «entro il 30 novembre quindicimila persone avranno una casa vera, confortevole e addirittura ammobiliata». Ancora domande. C’è un erede nel Pdl? «Solo i monarchi hanno eredi. Io non sono un monarca, non ho ricevuto investiture se non dalla gente ». E Veronica? «È stata una ferita molto dolorosa. Non so se il tempo potrà rimarginarla. Quello che è certo è che la nostra è stata una grande storia d’amore. E le vere storie d’amore non si cancellano mai». Berlusconi parla a lungo della sua vita privata e dell’attuale momento. «Sono triste, ma sereno... Penso a mia madre ogni giorno. Mia madre mi ha insegnato a non avere paura di nulla, a non farmi scoraggiare da nulla...». Poi le ultime considerazioni sul rapporto con i figli dopo l’inchiesta di Bari e dopo l’atto d’accusa di Franceschini («Fareste educare i vostri figli da Berlusconi?, si era interrogato il capo del Pd). «Il dolore per il fango che hanno provato a gettarci addosso ci ha unito ancora di più. La risposta di tutti i miei figli di fronte alle incredibili affermazioni del leader dell’opposizione è stata per me la più grande gioia da molto tempo a questa parte». Una battuta anche su Fiorello che dichiara polemicamente: 'Mai più a Mediaset'? «Fiorello si è semplicemente dimenticato di aver dichiarato, dopo l’incontro con me, che io gli avevo chiesto di rimanere dove era. Cioè nel servizio pubblico. Alla Rai».