Attualità

Flash-mob. Il popolo della pace chiede il cessate il fuoco

Redazione Interni lunedì 11 dicembre 2023

Il messaggio luminoso sotto Castel Sant'Angelo

L’ultimo segnale è arrivato ieri sera, da Castel Sant’Angelo. «Cessate il fuoco. Ora». Lo hanno ripetuto le organizzazioni non governative italiane, firmatarie dell’appello internazionale «Cease Fire Now», attraverso un messaggio luminoso acceso ieri. È la richiesta della società civile impegnata da decenni sul campo in attività umanitarie, di cooperazione internazionale e di tutela dei diritti umani, firmatarie dell’appello internazionale «Cease Fire Now», attualmente sottoscritto da oltre 700 organizzazioni di tutto il mondo e oltre un milione di cittadini.

«Stiamo assistendo a morti e distruzioni inimmaginabili nella Striscia di Gaza e in Israele», è l'appello della società civile: «Migliaia di civili sono quotidianamente uccisi, feriti, terrorizzati, sfollati e decine sono ancora tenuti in ostaggio, compresi bambini, bambine e persone anziane. La pausa umanitaria temporanea, durata solo pochi giorni e conclusasi il 1° dicembre, non è stata sufficiente per rispondere in modo adeguato agli enormi bisogni della popolazione civile. Di fronte a una crisi umanitaria senza precedenti il mondo non può più aspettare ad agire. È una nostra responsabilità collettiva fermare questa tragedia. Per questa ragione abbiamo lanciato un appello per il cessate il fuoco immediato: l’unica opzione per fermare questa catastrofe ed evitare ulteriori perdite di vite civili».

Solo ventiquattr’ore prima era sceso in piazza il popolo pacifista nella Marcia della pace da Santa Maria degli Angeli ad Assisi chiedendo la fine della guerra. «Fermiamo le stragi», il grido di migliaia di persone che si è levato dalla città umbra. E ieri sera la dichiarazione congiunta delle Organizzazioni, diffusa in occasione della proiezione che ha avuto luogo a Roma, e che è stata accompagnata da analoghe iniziative sui monumenti di Londra, Parigi, Bruxelles, Stoccolma, Ginevra, Toronto, Montreal e in altre città.

Un’onda umanitaria che si sta allargando a tutto il mondo. Nell’appello delle ong si chiede al Governo italiano, nelle figure del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e del ministro degli Affari esteri, Antonio Tajani, di sostenere con determinazione un cessate il fuoco permanente, con un completo e duraturo accesso umanitario a Gaza. Il senso del messaggio è chiaro: «La pausa umanitaria temporanea a Gaza è stata insufficiente».

Con la ripresa dei combattimenti, denunciano infatti le ong, gli operatori sul campo non possono lavorare in sicurezza: «I medici hanno operato al buio e senza anestesia, fino a quando gli ospedali hanno potuto funzionare. Le persone bevono acqua di mare. Le acque reflue scorrono nelle strade. Il rischio di epidemie a causa di malattie legate all'acqua non potabile è altissimo e potrebbe rivelarsi devastante per la popolazione, già stremata da due mesi di guerra e da condizioni di severa deprivazione».

L'appello si chiude ricordando che «ci sono oltre due milioni di persone ancora vive oggi, che non devono morire domani». Le ong italiane che hanno aderito all'iniziativa internazionale sono ActionAid Italia, Amnesty International Italia, Amref Italia, Azione contro la Fame Italia, Defence for Children International Italia, Fondazione L'Albero della Vita, Medici Senza Frontiere (MSF), Oxfam Italia, Save the Children Italia, SOS Villaggi dei Bambini, Terre Des Hommes Italia, VIS - Volontariato Internazionale per lo Sviluppo, WeWorld. Aderiscono inoltre le reti di organizzazioni: AOI, CINI.

È possibile firmare la petizione globale cliccando qui su “Cease Fire Now”