Suscita l’interesse di molti Comuni l’ordinanza firmata dal sindaco di Milano Letizia Moratti che prevede il divieto di vendita e consumo di alcolici per i minori di 16 anni. Lo stop è scattato da ieri, ma il dibattito è aperto e sembra che il capoluogo lombardo sia destinato a fare da apripista. Il presidente del Consiglio Berlusconi ha apprezzato il provvedimento contro l’alcol e si è detto «preoccupato per l’uso sconsiderato che ne fanno i giovani». Sposa la linea del premier anche Pier Ferdinando Casini, leader dell’Udc e sottolinea come sia «necessaria una legge dello Stato che renda omogenea la decisione sul territorio nazionale». Questo per evitare «il pendolarismo dei minorenni alla ricerca degli alcolici tra Comuni limitrofi». Divisi i sindaci delle grandi città. Per Sergio Chiamparino, presidente dell’Anci e sindaco di Torino occorre un intervento sul piano nazionale. Gianni Alemanno, primo cittadino di Roma, difende il protocollo applicato nella sua città che punisce i gestori e da Venezia Massimo Cacciari parla di «grida» e di una «cosa praticamente impossibile da controllare ». Fra le città mobilitate, Vercelli, per prima, ha seguito l’esempio meneghino e ha bandito la vendita di alcolici a minorenni, ma solo negli orari notturni. Con un’ordinanza in vigore da ieri e valida fino al prossimo 31 dicembre, il sindaco Andrea Corsaro ha proibito lo smercio e il consumo di alcolici dalle 22 alle 6 del mattino nei locali e nei luoghi pubblici ai minori di 18 anni. Corsaro ha annunciato un rafforzamento dei controlli da parte della polizia municipale. Per i contravventori è prevista un’ammenda di 500 euro, mentre per i consumatori la sanzione è di 100 euro. La stessa ammenda è prevista per chi verrà sorpreso per strada o nei parchi con bottiglie e bicchieri di vetro. Sulla stessa linea la giunta comunale di Ancona, che potrebbe discutere già oggi la proposta ipotizzata dal sindaco Fiorello Gramillano di vietare il consumo di bevande alcoliche ai giovani con età inferiore ai 16 anni, con la possibilità di sanzionare l’eventuale consumo. Anche la nuova giunta di centrodestra di Pavia potrebbe vietare il consumo di alcolici agli under 16. Lo conferma il sindaco Alessandro Cattaneo, che guida la città da poco più di un mese. «Ne stiamo discutendo – ha spiegato Cattaneo, esponente del Pdl –. Martedì prossimo, durante la riunione della giunta, decideremo se adottare l’ordinanza. In linea di principio sono favorevole al provvedimento. Bere alcol sotto i 16 anni non è educativo». E le “misure antisballo” piacciono anche al sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci (Pd), che parla di «un’emergenza nazionale» che necessita di azioni anche a livello locale. Promette di studiare il problema il sindaco di centrodestra di Bergamo, Franco Tentorio. «Effettueremo un censimento delle normative in vigore negli altri Comuni e dei loro effetti – ha detto il primo cittadino – per vedere se e come possano essere importabili anche nella nostra città». A Vicenza, invece, il sindaco Achille Variati preferisce schierare in strada agenti in borghese per accertarsi che i gestori di locali pubblici non servano alcolici a ragazzi.