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Covid. Il Gip: «Archiviare inchiesta sulla Don Gnocchi»

Redazione Interni mercoledì 29 maggio 2024

Visita in casa di riposo al tempo del Covid

In quel periodo «le conoscenze scientifiche» sul Covid erano «estremamente limitate», anche «in relazione alle terapie appropriate», il «personale medico e non» non era «ancora specializzato» in quella condizione di «emergenza» e c'era «scarsità» di «risorse umane e materiali» per il numero di casi «da trattare». Sono passaggi dell'ordinanza con cui la gip di Milano, Ileana Ramundo, ha disposto l'archiviazione per il caso degli anziani morti all'Istituto Palazzolo-Don Gnocchi, una delle tante Rsa milanesi colpite dalla prima ondata di contagi nella primavera del 2020.

I pm Letizia Mocciaro e Michela Bordieri avevano chiesto di non procedere nei confronti di quattro persone (dg, direttore sanitario, direttore dei servizi medici socio-sanitari e presidente della cooperativa di cui fanno parte i lavoratori della struttura), indagate per omicidio colposo, epidemia colposa e altri reati per un totale di 42 capi di imputazione.

Istanza di archiviazione a cui si erano opposti i familiari, una sessantina in totale, di alcuni degli ospiti morti in quel tragico periodo.
Una «drammatica condizione», scrive la giudice nelle 42 pagine del provvedimento, che si è verificata anche in altre strutture e che si «è contraddistinta per la mancanza di Dpi», tra cui le mascherine, e del «personale». In più, va considerato, spiega la giudice, che la «impossibilità di effettuare» analisi come «gli esami autoptici» preclude la possibilità di indagare ancora sul «nesso eziologico» tra le condotte contestate agli indagati e le morti. Non servirebbe nemmeno, si legge ancora, disporre una nuova consulenza medico legale.

La Procura di Milano aveva chiesto di archiviare anche il fascicolo sulla vicenda più nota, quella del Pio Albergo Trivulzio, dove erano morti centinaia di anziani. In quest'ultimo caso le indagini, però, sono state riaperte in passato ed è ancora in corso una maxi perizia sulle morti e sulle cause, di recente prorogata ancora e che sarà depositata nei prossimi mesi, ad oltre quattro anni di distanza dai fatti.