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Droghe. Il Fentanyl viene venduto online. I servizi segreti monitorano il traffico

Marco Birolini venerdì 10 maggio 2024

Nel 2023 il fentanyl ha ucciso una persona in Italia e potrebbe aver contribuito ad altre tre overdosi letali. Numeri piccoli, ma il segnale è inquietante: l’oppiaceo sintetico, che ogni anno fa strage negli Usa, è già qui. Meglio attrezzarsi, quindi, per scongiurare il disastro sociale e sanitario. Ieri il governo ha presentato il piano di contrasto alla diffusione della temutissima sostanza: il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano ha specificato che l’allerta è stata diramata all’intero apparato statale. L’obiettivo è creare una rete che sia in grado di rilevare un eventuale salto di qualità nel traffico dell’oppiaceo.

«È un fenomeno che in Italia non ha le conseguenze devastanti che si registrano negli Stati Uniti ma che comunque esiste, come dimostrano i casi registrati a Perugia, Piacenza, Gioia Tauro» spiega il sottosegretario, alludendo nell’ordine alle tracce di fentanyl trovate in una dose di eroina, nelle mani di un pusher e negli armadietti di una farmacia abusiva. Mobilitati i ministeri dell’Interno, della Salute e degli Esteri, ma anche la procura nazionale antimafia, le procure sul territorio e le forze di polizia, che saranno dotate di uno spray nasale al naloxone, principale antidoto del fentanyl (nocivo anche in piccole quantità). «Siamo pronti a intervenire» ha sintetizzato il ministro della salute Orazio Schillaci. La strategia prevede di agire su più fronti. Ieri, al G7 dei ministri della Giustizia a Venezia, Carlo Nordio ha annunciato che la lotta al fentanyl (e in generale alle droghe sintetiche) sarà uno dei temi principali del vertice. E anche Matteo Piantedosi, incontrando al Viminale il suo omologo slovacco Matùs Sutaj Estok, ha affrontato la questione, auspicando cooperazione massima tra le rispettive forze dell’ordine. Contrasto, ma anche prevenzione. Nel 2025, ha annunciato Mantovano, si terrà una conferenza nazionale sulle dipendenze, per fare il punto non solo sull’abuso di droga ma anche di alcol, fumo, azzardo e web. Niente allarmismi, come scandiscono le ultime circolari, però occhi ben aperti. L’importante sarà non farsi trovare impreparati di fronte a una minaccia che potenzialmente potrebbe provocare un’ondata di tossicodipendenza – come già accade in Nordamerica – paragonabile a quella scatenata negli anni ’80 dall’eroina. Gli sguardi sono puntati su Internet, visto che fortunatamente per ora si tratta soprattutto di un narcotraffico fai da te.

«Vi è una dimensione internazionale del contrasto al fentanyl che passa innanzitutto attraverso il monitoraggio del web, che è la via principale per l’ingresso della sostanza in Italia – ha spiegato Mantovano -. In particolare nel dark web su siti cinesi soprattutto, con pagamenti in criptovalute che significa non tracciabilità. E ciò rende le indagini difficili e complesse». Per questo sono stati attivati i servizi segreti, che monitorano i flussi finanziari determinati dalle vendite online. Non è escluso che qualche organizzazione criminale utilizzi questo canale per finanziarsi. Il sottosegretario arruola però nell’attività di prevenzione anche le famiglie, invitandole a «stare attente per verificare che gli adolescenti evitino di praticare questi siti. L’acquisto può avvenire con prescrizioni vere e proprie, con vendita come farmaco ma anche con denominazioni mascherate: ad esempio dietro l’espressione China White si cela il fentanyl. Su questo aspetto lavorano l’intelligence e le forze di polizia». Si tratta di situazioni che magari non riguardano strettamente l’azione penale, ma su cui va comunque posta «un’attenzione particolare» anche da parte delle stesse procure. La stessa che dovranno prestare gli istituti scolastici, già messi in guardia dal ministero dell’Istruzione, e gli ospedali, invitati ad incrementare le procedure di sicurezza per scongiurare furti di farmaci contenenti l’oppioide, finalizzati ad alimentar e il mercato nero. La partita si gioca comunque su uno scenario che va molto al di là delle frontiere nazionali. «Siamo pronti a fare accordi con tutti i paesi per combattere le droghe sintetiche – ha sottolineato il ministro degli esteri Antonio Tajani -: un tema che sarà al centro del vertice con i paesi dell’Asia centrale. È una battaglia globale: certamente lavoreremo con l’Onu e anche con la Cina. È un fenomeno che va stroncato prima che abbia numeri troppo grandi».