Il retroscena. Scontro sulla giustizia, il Colle ora scende in campo per ricucire
Il presidente della Repubblica riceve i vertici della Cassazione
«Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto nel pomeriggio al Quirinale la dottoressa Margherita Cassano, prima presidente della Corte di Cassazione e il dottor Luigi Salvato, procuratore generale della Corte di Cassazione». La notizia in tempi “normali” la si poteva collocare nel quadro dell’ordinaria interlocuzione fra il capo dello Stato, presidente del Consiglio superiore della magistratura, e i vertici della Suprema Corte. Ma in questo clima di scontro al calor bianco sulla riforma della giustizia l’asciutta nota del Quirinale, nel giorno in cui la premier da Vilnius torna sui casi giudiziari, dà conto in realtà della convocazione al Colle dei due membri di diritto del Csm (il terzo è proprio il presidente della Repubblica). Ed è il segnale della discesa in campo di Mattarella nel ruolo che gli compete di garante della leale collaborazione fra istituzioni e dell’ordinato rapporto fra poteri dello Stato. Garante al tempo stesso del potere legislativo del Parlamento e dell’autonomia della magistratura.
Un vero e proprio vertice, quindi, quello tenutosi nel tardo pomeriggio di ieri, fra le tre figure apicali del Csm per fare il punto della situazione. La scelta di rendere pubblica la notizia dell’incontro chiarisce lo scenario. Nessun freno, ora, sul via libera del Quirinale al disegno di legge di riforma predisposto dal governo. Ma appunto, trattandosi di un disegno di legge, quello del Colle va letto come un invito pressante al governo e alla maggioranza a riprendere il dialogo con la magistratura, con l’opposizione e anche, aspetto non trascurabile, con l’Europa.
In un clima avvelenato dalle inchieste che riguardano due esponenti del governo, la ministra Santanché e il sottosegretario Delmastro, in cui si è inserito con esternazioni a difesa del figlio la seconda carica dello Stato, il presidente del Senato La Russa, la preoccupazione di Mattarella con i vertici della Cassazione, al di là dei dubbi sull’abolizione dell’abuso d’ufficio e sulla riduzione di portata del traffico di influenze, era concentrata, più in generale, sulle conseguenze che uno smantellamento della riforma Cartabia (specie in relazione all’abbassamento della guardia sulla corruzione) porterebbe nei rapporti con la Ue, già complessi per via dei negoziati su terza e quarta rata del Pnrr. A fronte di un impegno sulle riforme che, se disatteso, potrebbe mettere a repentaglio l’arrivo in porto di tutta la complessa partita. Il prossimo passo potrebbe avvenire, informalmente, già oggi, quando al Colle salirà una cospicua parte dei componenti del governo per partecipare al Consiglio supremo di difesa.