Attualità

Codice rosso. Maltrattamenti in calo ma i numeri restano alti

Marco Birolini lunedì 12 agosto 2024

Il Codice rosso tutela anche di più i minori che assistono a violenze

Sono passati cinque anni dall’introduzione del cosiddetto “Codice rosso”, che accelera i tempi delle indagini e inasprisce le pene per i reati legati a violenza di genere e domestica. Sul modello della procedura d’urgenza adottata in pronto soccorso, le forze dell’ordine e i pm possono agire più celermente, nell’immediatezza dei fatti – il magistrato deve sentire la persona offesa entro tre giorni – e questo ha portato a una maggior incisività dell’azione di contrasto. Con due conseguenze importanti: gli aguzzini sanno che non possono più contare sul margine di impunità di cui godevano in passato, e le vittime si sentono meno sole. Ma, come dimostrano anche gli ultimi due femminicidi compiuti a Roma nei giorni scorsi, molto resta ancora da fare. Il bilancio, infatti, è in chiaroscuro. I femminicidi, secondo i dati forniti dall’istat al Parlamento nel gennaio scorso, diminuiscono dai 126 del 2022 ai 120 del 2023. Oltre la metà dei delitti sono attribuiti al partner o all’ex partner della donna uccisa e circa il 20% ad altri parenti: 4 omicidi su 5 avvengono quindi nell’ambito familiare.

I dati relativi ai primi tre trimestri del 2023 rilasciati dal Ministero dell’Interno, mostrano, rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente, una diminuzione quasi identica delle denunce per i tre reati spia. Gli atti persecutori risultano, nei primi nove mesi dell’anno 2023, circa 12.500, in calo del 13%; i maltrattamenti in famiglia sono circa 16.600 e le violenze sessuali si attestano a 4.341 (entrambi in diminuzione del 12%). La percentuale di vittime donne tra i denuncianti è pari al 74% per lo stalking, all’81% per i maltrattamenti in famiglia e al 91% per le violenze sessuali.

I numeri assoluti restano però ancora alti, a conferma di un fenomeno radicato nella società italiana. Nel 2022 le donne vittime di atti persecutori sono state 12.928, pari a un tasso di 42,8 donne per 100mila. Le denunce di maltrattamenti depositate contro familiari e conviventi sono state 19.963 (65,2 per 100mila donne) e quelle di violenza sessuale 4.986 (16,5 per 100mila donne). Secondo l’Istat, la classe di età fra i 35 e i 44 anni è quella più esposta agli atti persecutori e ai maltrattamenti familiari. Quanto alle violenze sessuali, le più a rischio sono le giovani fra i 14 e i 17 anni.

Nel 2023 le richieste ricevute dal numero di pubblica utilità contro la violenza e lo stalking, il 1522, sono state 51.713, in netto aumento rispetto agli anni precedenti (+143% è la variazione rispetto al 2019, +59% rispetto al 2022). Sono numeri che da una parte ribadiscono l’emergenza, ma dall’altra rilevano forse un maggior coraggio nel denunciare le situazioni violente. Non è un caso se nell’ultimo trimestre del 2023, sull’onda dell’omicidio di Giulia Cecchetin, si è registrato un deciso incremento. Le persone contattano il 1522 per richieste di aiuto in quanto vittime di violenza o stalking (31,3% delle richieste): sono state 16.283 nel 2023 (+36,7%%). Ma si telefona anche per chiedere informazioni sul servizio svolto dal numero di pubblica utilità (33,5%) e per avere informazioni su Centri Antiviolenza (11,6%). L’importante è trovare la forza per smettere di subire in silenzio.