Attualità

Ue. Von der Leyen rieletta alla Commissione Europea (senza FdI). Ecco il suo programma

M. Ias. giovedì 18 luglio 2024

Ursula von der Leyen

Il Parlamento europeo ha rieletto Ursula von der Leyen come presidente della Commissione europea con 401 voti a favore, 284 contrari e 15 astenuti. Sette le schede nulle. I votanti sono stati 707. La maggioranza minima richiesta per l'elezione era 360. Già nel discorso tenuto al Parlamento Ue, Ursula Von der Leyen aveva fatto intendere quale maggioranza volesse a sostegno del suo secondo mandato al vertice della Commissione. La sostanziale continuità con la precedente legislatura, soprattutto sul Green Deal, era un indizio chiaro: l'appoggio dei Verdi ha rappresentato per la politica tedesca quel cuscinetto di sicurezza che invece non è venuto dai Conservatori e da Fratelli d'Italia. E infatti alla fine FdI, il partito della premier italiana Giorgia Meloni, nel segreto dell'urna vota "no" dopo una mattinata segnata dalla più assoluta indecisione.

​Il programma di VdL: avanti con il Green deal, fondi all'industria, un commissario alla Difesa e uno per il Mediterraneo

La presidente della Commissione designata Ursula von der Leyen nell'aula di Strasburgo si è impegnata a mantenere la rotta sul Green Deal europeo e ha promesso un piano per l'industria pulita nei primi 100 giorni di mandato. Il piano straordinario per l'industria "preparerà la strada verso l'obiettivo di riduzione delle emissioni del 90% per il 2040, che proporremo di inserire nella nostra legge europea sul clima", si legge nel documento che Von der Leyen legge. "Guardando al futuro - dice Von der Leyen -, il Clean Industrial Deal deve consentirci di investire di più insieme nelle tecnologie pulite e strategiche e nelle industrie ad alta intensità energetica" e "per questo proporrò un nuovo Fondo europeo per la competitività nel quadro della nostra proposta per un bilancio nuovo e rafforzato. Per quanto riguarda i finanziamenti e gli investimenti pubblici, la prima priorità sarà garantire l'utilizzo delle risorse disponibili tramite NextGenerationEU e il bilancio attuale".

La presidente uscente conferma anche che la legislatura appena iniziata sarà molto militarista: "Per contribuire al coordinamento del lavoro sulla difesa a livello europeo, nominerò un Commissario per la Difesa, che lavorerà a stretto contatto con il prossimo Alto Rappresentante/Vicepresidente, in conformità con i Trattati. Il nostro lavoro nei prossimi cinque anni si concentrerà sulla costruzione di una vera e propria Unione europea della Difesa. Gli Stati membri manterranno sempre la responsabilità delle proprie truppe, dalla dottrina allo schieramento, ma l'Europa può fare molto per sostenere e coordinare gli sforzi per rafforzare la base industriale della difesa, l'innovazione e il mercato unico".

Un messaggio che non piace alle destre europee - non solo ai Patrioti di Le Pen e Salvini, ma anche ai Conservatori - riguarda Orban."Due settimane fa - ha detto Von der Leyen - un premier europeo si è recato a Mosca. Questa cosiddetta missione di pace è stata solo una missione dell'acquiescenza, dell'appeasement, una politica di eccessive concessioni. Solo due giorni dopo i jet di Putin hanno colpito un ospedale pediatrico. Era un messaggio del Cremlino per raggelare noi tutti. Nessuno vuole la pace più dell'Ucraina e l'Ue sosterrà l'Ucraina finché sarà necessario", ha scandito VdL. Dai banchi dei Patrioti sono però partite delle grida "bravo Orbán", sommerse però dall'applauso dell'emiciclo a Von der Leyen. Che ha poi scandito: “Non permetterò agli estremisti di distruggere l'Ue”.

Il segnale più importante lanciato a Meloni riguarda le migrazioni. "Rifletteremo su nuovi modi per contrastare la migrazione irregolare nel rispetto del diritto internazionale e garantendo soluzioni sostenibili ed eque per i migranti stessi. Intensificheremo inoltre il nostro lavoro sui rimpatri, sulla prevenzione della migrazione illegale e sulla lotta al traffico di esseri umani. Garantirò una maggiore trasparenza nei confronti del Parlamento europeo su tali accordi", dice von der Leyen. "Nominerò - conclude - un commissario per il Mediterraneo che si concentri su investimenti e partenariati, stabilità economica, creazione di posti di lavoro, energia, sicurezza, migrazione e altre aree di interesse reciproco, nel rispetto dei nostri valori e principi".

Ma, evidentemente, non è stato sufficiente a rimuovere le riserve della premier italiana.