Attualità

Informazione. I titoli più positivi nei quotidiani? Quelli di Avvenire

Vito Salinaro giovedì 10 giugno 2021

Quanto spazio c’è sulle prime pagine dei grandi giornali nazionali per i titoli positivi? E per quelli negativi? A prevalere sono di gran lunga questi ultimi, stando ad una ricerca del "Movimento Mezzopieno", che ha analizzato 2.798 titoli, pubblicati tra maggio e luglio 2020, da 5 quotidiani nazionali - Corriere della Sera, la Repubblica, La Stampa, Avvenire, Il Fatto Quotidiano -, per 47 giornate e un totale di 229 prime pagine. Ebbene, il 40% dei titoli in esame ha una valenza negativa, il 23% positiva; il restante 37%, riguarda articoli codificati come neutri o ambivalenti. Avvenire detiene il record di titoli positivi, mentre La Stampa quello di negativi. Repubblica e Corriere della Sera "mostrano un bilanciamento fra titoli neutri-ambivalenti e titoli negativi", Il Fatto Quotidiano "è quello che propone meno notizie positive e il maggior numero di notizie ambivalenti".


Il Movimento Mezzopieno – una "rete italiana della positività", è un collettivo di associazioni, aziende, scuole, giornalisti, impegnati nella diffusione della cultura della positività – ha svolto l’indagine partendo «dalla rappresentazione degli utenti, cioè di coloro che le notizie le leggono». Stabilendo che è positivo «quel titolo che tratta una buona notizia, o che lascia spazio alla speranza in modo costruttivo», e quindi «al lato "mezzopieno" anche in una notizia di carattere negativo». È l’area "cultura" a mostrare la maggior percentuale di buone notizie, mentre in attualità, politica ed esteri se ne ritrovano le minori percentuali (perfino meno della cronaca).
«L’eccessiva attenzione alle notizie negative e il ricorso ossessivo alla lamentela e alla spettacolarizzazione della sofferenza, sono fenomeni che coinvolgono largamente i media, ma che non rispecchiano la variegata moltitudine della realtà – commenta Luca Streri, fondatore del Movimento Mezzopieno –. È per questo che dal 2018 portiamo avanti la campagna nazionale sulla "Parità di informazione positiva", un’iniziativa per spingere i media a fare giornalismo costruttivo e riflettere su come contribuire ad un’informazione più libera da condizionamenti e negatività, al servizio delle soluzioni e del bene comune, così come dimostrato anche dalla prima Giornata nazionale per l’informazione costruttiva», il 3 maggio scorso.


L’obiettivo dello studio, spiega Marta Casonato, che ne ha seguito il processo metodologico, è stato valutare l’impressione dei lettori «sull’influsso che i media hanno nel creare la loro percezione della realtà. Questa influisce significativamente sul modo di vedere il mondo, sulla fiducia, e dunque sullo stato d’animo del lettore e sulla sua capacità di costruirsi opinioni obiettive e consapevoli, attenuando o amplificando la conflittualità e il senso di appartenenza nei confronti della società». I ricercatori stanno ora lavorando con l’Università di Padova ad una seconda fase dello studio che riguarderà un confronto con chi produce l’informazione sui media: i giornalisti.