L'emergenza per l'intero pianeta è ora la crescita e la creazione di posti di lavoro. E i Grandi della Terra, riuniti a
Brisbane per il G20, sono pronti a mettere nero su bianco un
"piano di azione" che rimetta in moto l'economia mondiale,
facendola crescere di almeno il 2% nei prossimi 5 anni, anche
attraverso la leva degli investimenti, sopratutto quelli in
infrastrutture e con la partecipazione di capitale privato, da
realizzare con una potenza di fuoco da 2 mila miliardi di
dollari.
Con i segnali di debolezza che rimbalzano da una parte
all'altra del pianeta e l'Fmi che arriva a Brisbane con un forte
appello ad un colpo di reni per rilanciare la ripresa, il G20
australiano - come ha fortemente voluto il padrone di casa Tony
Abbott - metterà a punto un documento finale in cui la parola
d'ordine sarà la crescita.
A Brisbane il summit del weekend si preannuncia denso. E non
solo sul fronte puramente economico. Sul tavolo rimbalzerà di
certo - e non è escluso che un riferimento approdi anche nel
draft finale dei lavori - l'intesa sul taglio dei gas serra tra
Obama e la Cina che riapre la partita sul climate change (il
leader Usa tra l'altro annuncerà un contributo di 3 miliardi di
dollari ad un nuovo fondo internazionale che nascerà per aiutare
i Paesi più poveri ad affrontare la lotta contro i cambiamenti
climatici). E, ancora, non si potranno certo ignorare i nuovi
venti di guerra che spirano in Ucraina, alla presenza del
presidente russo Vladimir Putin, che ha già avuto un faccia a
faccia con il premier Matteo Renzi a margine dei lavori. Spazio ci
sarà anche per la crisi mediorientale e l'emergenza Isis, senza
dimenticare il dramma Ebola, su cui gli Usa spingono i leader ad
un maggiore impegno.
E in un vertice in cui la missione crescita passerà anche
per impegni precisi sulla lotta all'evasione e ai paradisi
fiscali, debutterà anche il nuovo presidente della Commissione
Ue Jean Claude Juncker. Proprio nel pieno della bufera per il
caso LuxLeaks e le sue presunte responsabilità quando era
premier lussemburghese.
La spinta alla crescita e all'occupazione che dominerà i
lavori del summit sarà musica per le orecchie di Renzi. Quei
temi in cima all'agenda del G20 sono da sempre il suo mantra in
Europa. Ed il vertice di domani e dopodomani di certo gli
fornirà un'utile sponda nel pressing a Bruxelles.
Anche a Brisbane la chiave per far ripartire l'economia
saranno gli investimenti, inclusi quelli privati. E si cercherà
di fare anche un passo avanti: creare una sorta di hub, una
cabina di regia a livello G20, magari anche con il monitoraggio
di organismi internazionali come l'Ocse.
Per Renzi inoltre il viaggio in Australia - dopo il G20
proseguirà verso Sydney, dove incontrerà la comunità italiana ma
anche gli investitori australiani - potrebbe essere l'occasione
anche per un incontro con il premier indiano Modi sullo spinoso
dossier marò.
La tranquilla cittadina australiana di Brisbane, blindata e
deserta, si prepara intanto all'evento. Migliaia di poliziotti
per le strade, viabilità bloccata, controlli e massima allerta
hanno preso il posto della normale vita quotidiana. Tutto
chiuso, dai negozi alle banche, la città si è fermata
proclamando un giorno di festa per lasciare posto ai
Grandi.