Dal mese di settembre 2023 i neogenitori riceveranno una comunicazione via email che li invita a presentare la domanda per richiedere l’assegno unico o a integrare il beneficio già percepito per altri figli a carico. Si tratta di un’iniziativa che l’Istituto nazionale di previdenza sociale assume con l’obiettivo di facilitare l’accesso allo strumento di sostegno ai figli in occasione della nascita di un figlio. Il servizio, spiega l’Inps, è reso possibile grazie alla nuova Piattaforma di proattività, finanziata dal Pnrr, che, nel rispetto delle normative in vigore in materia di trattamento dei dati personali, guiderà i cittadini nell’accesso ai diritti e ai benefici disponibili e che identifica la nascita come un evento chiave per attivare il diritto all’assegno unico. Per accedere ai “servizi proattivi”, però, occorre passare sul sito istituzionale dell’Inps e fornire il proprio consenso informato. L’iniziativa arriva a ridosso di un incontro previsto tra Inps e Forum delle famiglie per migliorare l’accesso all’assegno unico. Ma soprattutto arriva dopo la formalizzazione del dato di due miliardi di euro non spesi, che indica come una fascia di beneficiari rinunci allo strumento o per scelta o per scarsa conoscenza. Il tema dei due miliardi che “avanzano” dall’assegno unico si incrocia a quello della manovra: sia area di maggioranza che di opposizione chiedono che le risorse vengano reinvestite nel campo delle politiche familiari e della natalità, ma il governo potrebbe essere tentato dal distrarre questi fondi verso altre misure economiche, alla luce delle difficoltà che si potrebbero incontrare nella composizione della legge di Bilancio.