Archeologia. Ai tempi di Neanderthal e mammut: i primi orecchini hanno 42mila anni
Gli orecchini d'avorio trovati nella grotta di Stajnia, in Polonia
Si era ancora all'epoca degli uomini di Neanderthal quando i nostri antenati hanno messo il loro ingegno nella creazione di orecchini preistorici. E non solo: c'erano ancora i mammut, visto che i piccoli pendenti sono stati ricavati proprio da una zanna di mammut lanoso.
Parliamo di 41.500 anni fa e quelli che gli archeologi hanno trovato potrebbero essere il più antico esempio conosciuto di gioielli decorati in Eurasia, secondo gli archeologi.
Siamo nel sud della Polonia, è qui che sono stati trovati i pendagli preistorici, nella grotta di Stajnia. Assieme ad essi altri manufatti che però sono stati datati come più recenti - anche se si parla sempre di decine di migliaia di anni fa - come un punteruolo lungo 7 centimetri, modellato da un pezzo di osso di cavallo.
"Chi ha realizzato i manufatti di Stajnia aveva chiaramente proprietà di linguaggio e la natura dei manufatti stessi ci offre un'affascinante visione di ciò che era apprezzato da chi li ha fatti, e come era il mondo che li circondava", afferma Laura Basell, archeologa dell'Università di Leicester, nel Regno Unito. "È ragionevole supporre che cavalli e mammut fossero davvero importanti nelle loro vite e che questi oggetti abbiano un significato da più punti di vista".
Ma hanno davvero 42mila anni? Per scoprire l'età esatta dei ciondoli si è utilizzata la datazione a carbonio, come sempre si fa con gli oggetti molto antichi. Qualcuno potrebbe obiettare che è la zanna di mammut ad essere così datata (tra i 41.730 e i 41.340 anni è la stima precisa), non i pendenti in sé, e che la materia prima potrebbe essere stata incisa molto tempo dopo. Gli scienziati replicano: prima di tutto, le zanne di mammut non si conservavano spesso nella regione, a causa delle condizioni ecologiche locali; in secondo luogo, "una vecchia zanna di mammut sarebbe stata inadatta per modellare l'ornamento Stajnia e scolpire il motivo punteggiato", afferma Sahra Talamo, chimico dell'Università di Bologna, che ha guidato lo studio degli oggetti.
Un ritrovamento di questo tipo è interessante per molti aspetti. Trovare un manufatto simile non è la stessa cosa di trovare utensili per la caccia, o per la sopravvivenza della specie, in quanto i monili comunicano i gusti di chi li portava e la voglia di curare il proprio aspetto. Inoltre sugli orecchini si vedono tanti microfori che secondo i ricercatori avevano uno scopo. Si ipotizza che servissero, ad esempio, come sistema di conteggio, per osservazioni lunari o per calcolare le uccisioni.