Attualità

Taglio tasse. I pensionati: trattati da cittadini di serie B

giovedì 13 marzo 2014
Nessuna svolta buona, per citare il nuovo ashtag lanciato mercoledì dal premier Matteo Renzi, molto attento all'uso dei social media, per i pensionati e gli anziani. Tra le misure annunciate dal governo sul fronte del taglio delle tasse per loro non c'è niente ed è ormai del tutto evidente che sono considerati a tutti gli effetti dei cittadini di serie B, non meritevoli di alcuna attenzione. Lo affermano Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil (i tre sindacati dei pensionati), che annunciano l'intenzione di "non restere fermi e zitti" di fronte a questa ingiustizia. "La condizione di milioni di persone a cui sono stati chiesti negli ultimi anni tanti sacrifici - continua la nota congiunta di Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil - non può essere archiviata così. Chiediamo al governo di ravvedersi". "Noi non staremo né fermi e né zitti a guardare e subire l'ennesima ingiustizia ai danni di chi ha lavorato una vita versando i contributi e pagando le tasse fino all'ultimo centesimo. È inaccettabile - concludono Spi, Fnp e Uilp - che per pensionati ed anziani non ci siano sgravi fiscali come è inaccettabile che si pensi di agire solo sulle pensioni per fiscalizzare gli oneri a carico dei nuovi assunti". Nel mirino ci sono due provvedimenti, il primo che "taglia" circa mille euro di tasse agli stipendi medio-bassi (inferiori a 25mila euro l'anno) ma che il governo ha deciso di dedicare solo ai lavoratori dipendenti (dieci milioni) lasciando fuori gli autonomi e gli atipici da un lato, e la nutrita pattuglia dei pensionati dall'altro visto che la stragrande maggioranza delle pensioni italiane è ben al di sotto della quota di reddito indicata da Renzi. Contestata anche l'ipotesi di un "prelievo" una tantum sulle pensioni più pesanti (quelle superiori ai 2mila euro netti) per introdurre sgravi fiscali per le nuove assunzioni, al fine di far ripartire l'occupazione. Renzi: per i pensionati non cambia niente Intanto Renzi ha chiarito la questione del contributo che potrebbe essere richiesto alle pensioni più alte. Il premier ha fugato i timori, con annesse polemiche, relativi a un prelievo sulle pensioni tra i 2.500 e i 3.000 euro, che non eras invece stata esclusa dal commissario alla spending review Carlo Cottarelli. "L'idea che chi guadagna 2.500-3.000 euro di pensione sia chiamato ad un contributo va escluso. Chi sostiene che i pensionati pagheranno la manovra sbaglia, per i pensionati non cambia niente".