I sottosegretari. I nodi: Europa e donne, promesse mancate
Per l'Europa soltanto un sottosegretario.
Sparito il ministro per l’Europa, viene sostituito con un sottosegretario alla presidenza: si tratta del prodiano Sandro Gozi. Risolve così Matteo Renzi la questione della mancata nomina di una personalità con il rango di ministro che – all’avvio del semestre di presidenza italiana dell’Ue – tante polemiche aveva causato, in Italia e all’estero. Tra queste ultime il titolo del quotidiano francese "Le Figaro": «Renzi dimentica l’Europa». Nell’articolo ci si chiedeva: «Siamo davanti a una colpevole negligenza o alla volontà deliberata di prendere le distanze da un’Europa che impone i suoi comandamenti all’Italia?».
Enrico Morando, il viceministro che piace al Colle.Nel valutare il pedigree e la provenienza della squadra dei viceministri e dei sottosegretari, non è sfuggita a Montecitorio la nomina di Enrico Morando all’Economia. Oltre a essere un politico molto competente, Morando infatti appartiene alla tradizione dei "miglioristi", la corrente degli ex Pci a cui aderiva Giorgio Napolitano. Secondo voci bene informati la sua nomina rappresenterebbe anche un segno di attenzione di Renzi verso Napolitano, che è apparso piuttosto freddo rispetto alle ultime mosse del segretario democratico.
Poche donne, fuori Kyenge e c’è chi protesta.«La bella pennellata rosa diventa grigia». Lo scrive Lella Golfo, presidente della Fondazione Bellisario. «Con solo nove donne su 44, Renzi delude. Peccato. Ci saremmo aspettate non il misero 20 ma il 50% di donne, così come aveva promesso». Mentre il Pd di Modena esprime rammarico per due donne escluse: Cecile Kyenge e Maria Cecilia Guerra, non riconfermate.