Il flusso continuo di migranti sulle coste siciliane fa crescere anche l’allarme per la diffusione di malattie. Ma gli esperti rassicurano la popolazione: «In Sicilia non c’è alcun rischio epidemie. È evidente che la creazione di corridoi umanitari con il Nordafrica non solo darebbe un duro colpo agli scafisti, ma potenzierebbe anche il controllo sanitario». Il presidente della Società italiana di Medicina delle migrazioni, Mario Affronti, che è anche direttore regionale della Migrantes, smentisce tutti coloro che sollevano preoccupazioni per il rischio di diffusione di gravi malattie come Sars o Ebola. Il filtro sanitario garantito sulle navi di Mare Nostrum sembra solido.
La Sicilia sta affrontando i massicci arrivi di migranti negli ultimi mesi, offrendo accoglienza e assistenza sanitaria. C’è davvero un pericolo epidemie?Assolutamente no. Sul sito del ministero della Salute, alla voce eventi epidemici all’estero, si parla di Ebola e di una forma respiratoria tipo Sars, ma a pagarne le spese sono gli operatori sanitari che vivono in quella zona a rischio, in Guinea. Il periodo di incubazione di questi virus varia da due a 21 giorni, quindi si considera remota la possibilità di contagio, visto che le persone che arrivano sulle nostre coste vivono per mesi e anni nel deserto e in Libia. Il ministero non vieta i viaggi in quelle zone. L’Italia, per di più, non ha collegamenti aerei diretti con quei Paesi a rischio e le autorità di frontiera sono comunque allertate. Sembra che questi allarmi siano assolutamente strumentali, invece bisogna avere un approccio scientifico e laico.
Se malauguratamente un migrante soccorso dalle navi della Marina Militare fosse affetto da virus di questo tipo, cosa succederebbe?Secondo le procedure dell’operazione Mare Nostrum, il malato non scenderebbe dalla nave, ma sarebbe messo in isolamento all’ospedale Lazzaro Spallanzani di Roma. Ricordiamo che c’è un’équipe medica su ogni nave coinvolta nell’operazione.
E chi arriva direttamente in porto con le barche, senza passare dai controlli sanitari sulle navi, quale pericolo sanitario rappresenta?Dal punto di vista epidemiologico non conta nulla, perché si tratta di casi sporadici. Noi ci auguriamo che resti in funzione Mare Nostrum, perché ha salvato moltissime vite umane. Chi dice diversamente assume prese di posizione irresponsabili.
Chi si occupa di medicina delle migrazioni e visita i migranti ospiti nei centri di accoglienza quali malattie riscontra?Principalmente patologie legate al viaggio difficile: dermatiti, disidratazione, pidocchi, scabbia. Ci sono controlli continui. Notiamo che, invece, i migranti presenti in Italia stanno cadendo nel circolo perverso della povertà e, di conseguenza, delle malattie legate alla povertà. Gli uomini si ricoverano per traumi, causati spesso da condizioni di lavoro insicure, le donne per gravidanze e parti, ma in day hospital anche per aborti. È emerso, però, anche un aumento dei casi di Hiv e di tubercolosi, perché si tratta di soggetti che vivono in situazione di grave deprivazione sociale.